L’uomo è stato fermato dalle forze dell’ordine appena rientrato in Italia dopo un viaggio in Africa. Oggi l’interrogatorio.
Una storia assurda. Sconvolgente. Una storia di cronaca alla quale si fa fatica a credere, ma che ha portato all’arresto di un uomo, accusato del reato più spregevole che si possa immaginare. Abusare della propria figlia. Una vicenda ancora ricca di punti interrogativi, ma sulla quale gli inquirenti stanno cercando di fare luce.
Tutto è accaduto nella capitale. I carabinieri della stazione Quadraro di Roma hanno fermato un uomo all’aeroporto Fiumicino perché sospettato di violenza sessuale ai danni della figlia di 13 anni. A disporre la misura cautelare è stata la pm Gabriella Fazi. L’uomo è un docente di filosofia e lavora presso una ambasciata italiana all’estero. Quando si è trovato di fronte i Carabinieri è caduto dalle nuvole.
Il sospettato è stato trasferito in carcere a Regina Coeli in attesa dell’interrogatorio di convalida. L’accusa si basa anche sui racconti della ragazzina ai propri insegnanti, dichiarazioni in cui faceva riferimento ad abusi sessuali da parte del padre. A suffragare questa ipotesi ci sarebbero anche alcuni referti medici. La minorenne vive con la madre, separata dall’uomo, e negli ultimi tempi aveva mostrato l’intenzione di non volere incontrare più il padre.
L’uomo lavora costantemente all’estero. Il fermo è scattato dopo il rientro in Italia dell’uomo da un viaggio di lavoro in Africa. Oggi ci sarà l’interrogatorio che cercherà di fare luce sulle accuse rivolte dalla giovane. La ragazza si è spinta ad accusare il padre dopo aver confessato tutto alla madre. Le forze dell’ordine avrebbero raccolto prove sufficienti per fermare l’uomo e condurlo in carcere. Il padre è un docente di filosofia. Ha insegnato in Italia in diversi licei della capitale e negli ultimi anni ha intensificato i suoi viaggi di lavoro, collaborando con un’ambasciata italiana.