Omicron, l’Italia è già in lockdown: numeri e previsioni bloccano il paese

Omicron sta avendo già un impatto pesante: le previsioni destano preoccupazione, e di fatto l’Italia rischia di andare in una sorta di lokdown a causa dei tanti contagi.

Non sarà una scelta del governo, ma di fatto l’Italia rischia di andare in una sorta di lockdown generale.

Omicron lockdown
Omicron, i numeri destano preoccupazione

L’ipotesi di nuove chiusure come nella prima fase della pandemia sembrano al momento scongiurate, ma a preoccupare sono gli indicatori, in forte crescita settimana dopo settimana e almeno al momento per niente destinati ad una inversione di marcia. I report giornalieri danno la dimensione i una crescita continua dei contagi, definita dalla Fondazione Gimbe “esponenziale”. 

Restano quindi molti i dubbi. In primo luogo sui conteggi effettivi, che di certo sono falsati dai tanti casi di soggetti asintomatici o da chi non si dichiara positivo dopo un test fai da te. Ad alimentare i problemi in una situazione già delicata sono alcune attività che rischiano di essere paralizzate dai contagi, e in tal senso sono i numeri ad indicare quale è l’impatto della ondata estiva sulla salute pubblica e anche sull’economia.

Omicron, l’impatto estivo rischia di bloccare l’Italia

Omicron
Omicron, ecco i dati svelati dai primari e l’impatto di questa ondata

La situazione epidemiologica in Italia è in peggioramento costante e gli indicatori riaffermano che negli ultimi due giorni sono circa 200mila i nuovi positivi. Nell’ultima settimana, inoltre, solo fra i casi registrati, sono circa 600mila le persone che hanno contratto il virus.

I timori sono quindi per una serie di attività che rischiano di essere paralizzate. Molti virologi e medici hanno lanciato l’allarme relativo ai reparti ospedalieri, in difficoltà fra personale fermo a casa a combattere con il virus e chi invece teme per i contatti ravvicinati con persone positive. Sono molti altri però i settori a rischio. Da quelli turistici, fino alle attività private, che rischiano di restare al palo a causa di una ondata molto pesante in termini di numeri.

Gli appelli sono quindi ad indossare la mascherina e ad avviare rapidamente la somministrazione della quarta dose nei soggetti più vulnerabili. Un modo, questo, per ridurre in qualche modo la diffusione delle varianti ma di fatto anche evitare le ospedalizzazioni, destinate a crescere. Restano quindi molti i dubbi, compresi quelli legati al picco previsto probabilmente per l’ultima settimana di luglio. E intanto l’Italia per molti versi resta a casa, bloccata da una sorta di “lockdown di fatto”, che sta paralizzando diversi settori.

Gestione cookie