Luigi Scordamaglia di Filiare Italia lancia un nuovo allarme sui rincari in unâintervista a âLiberoâ. Le sue parole.
Eâ allarme rincari in Italia. Lâinflazione continua la sua ascesa e Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, attraverso le pagine di Libero conferma il proprio timore di dover fare i conti con numeri impressionanti in futuro.
âLa sensazione è che vi sia una sottovalutazione delle nubi che si addensano allâorizzonte â ha detto â a livello globale abbiamo registrato un aumento medio dei prodotti agricoli del 23%, con alcuni valori ben al di sopra che continuano a destare particolare preoccupazioneâ.
âA settembre â ha aggiunto il consigliere delegato di Filiera Italia â anche la grande distribuzione sarĂ costretta a scaricare questi aumenti sui prezzi finali. E assisteremo ad una nuova impennata dei beni di prima necessitĂ Senza dimenticare che lâinflazione per i beni alimentari potrebbe arrivare al 20%â.
Scordamaglia in questa intervista ha anche sottolineato come lâunica soluzione per uscire da questa crisi è âfar arrivare piĂš soldi in tasca alle persone tagliando il cuneo fiscale, anche tutto a favore dei lavoratori. Contemporaneamente bisogna togliere lâIva sui beni di prima necessitĂ . Non vedo al momento altre soluzioniâ.
Da parte del consigliere delegato di Filiera Italia non sono mancate critiche alla politica europea: âSullâagroalimentare continua a pesare la transizione ideologica basata sullâabbandono produttivo. Al di lĂ delle cose che si dicono, si continua ancora con una Pac e una strategia Farm to Fork ancora immodificate rispetto al calo di produzione che abbiamo registrato in questo ultimo periodo. I 200mila ettari messi in coltura servono a poco perchĂŠ la deroga dura solo alcuni mesiâ.
âPurtroppo â ha aggiunto Scordamaglia â la politica europea non sembra ha la percezione della gravitĂ dei fenomeni in atto. Non dobbiamo dimenticare che le poche piogge hanno riguardato anche lâest Europa e avremo un calo del 30% delle nuove produzioni di cereali. Una crisi superiore a quella provocata dallâinvasione russa e assisteremo ad un nuovo aumento dei prezziâ.