Le tossinfezioni alimentari colpiscono d’estate e si verificano soprattutto all’estero anche perché non conosciamo i cibi che ci vengono serviti a tavola
Attualmente in tutto il mondo si contano più di 250 tossinfezioni alimentari e puntualmente ogni estate aumentano, con il sole e il caldo. Chiamate anche malattie alimentari, le intossicazioni alimentari sono patologie causate dal consumo di cibo contaminato da agenti tossici o microrganismi patogeni.
Le cause delle intossicazioni sono principalmente dovute ad una cottura incompleta, specialmente di pollame e carne di maiale, ma anche a una non corretta conservazione del cibo che a volte necessita di una temperatura inferiore ai 5 °C, al cibo scaduto e alla contaminazione incrociata.
La tragedia di Sharm el-Sheik
Il caso della morte del piccolo Andrea Mirabile in vacanza a Sharm el-Sheik con la mamma e col papà ha lasciato in tanti senza parole. Il sospetto è che il piccolo e anche il papà siano stati vittima di una intossicazione alimentare. Le indagini dovranno fare il loro corso per capire quali possono essere state le cause del decesso. Intanto però è bene ricordare alcune delle regole basilari per evitare intossicazioni alimentari, soprattutto quando si va in vacanza. “Le persone più a rischio di infezione da Listeria monocytogenes sono gli anziani, le persone con un sistema immunitario debole, donne in gravidanza e neonati”, spiega in un’intervista Barbara Paolini, vicesegretario ADI, Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione clinica, “i focolai di listeriosi sono spesso associati con alimenti pronti al consumo e refrigerati come salumi, formaggi a pasta molle, latte o altri prodotti caseari”.
Cercare di fare attenzione alle location
Ovvio che in vacanza cerchiamo riposo, divertimento e spensieratezza, ma bisognerebbe cercare di capire bene dove andremo ad alloggiare e dove andremo a mangiare ricordando di ordinare cibi che non hanno bisogno di particolare attenzione nella conservazione. Nei ristoranti fatevi guidare da vista e olfatto e non prendete mai cibi con colori e odori anomali, che potrebbero evidenziare scarsa freschezza e cattiva conservazione. Inoltre controllate l’igiene del locale e di chi ci lavora, ricordando che lo chef deve sempre indossare il copricapo e che non si devono toccare con le mani gli alimenti serviti. Se abbiamo scelto una vacanza affittando una casa, dobbiamo porre la massima attenzione anche alle tossinfezioni dovute alla scarsa igiene sugli utensili da cucina, ad esempio posate, taglieri o piatti e contenitori. Altro punto importante riguarda la frutta e la verdura che andrebbero sempre lavate.
Occhio a carne pesce e soprattutto uova
Meritano un’attenzione a parte poi, la carne, il pesce e le uova. La carne andrebbe sempre conservata in sacchetti e consumata non oltre le 24 ore, mentre il pesce va prima completamente pulito e, se lo vogliamo consumare sempre al massimo dopo 24 ore, va conservato in contenitori a chiusura ermetica. Le uova invece vanno conservate in frigo, ma se possibile non nello sportello di apertura, ma nei ripiani all’interno del frigorifero.
I sintomi di un’intossicazione
I sintomi che si manifestano dipendono naturalmente dalle cause, ma tendenzialmente compaiono nausea e vomito, diarrea, dolore addominale, febbre e brividi, mal di testa e debolezza, anche molto intensa. A quel punto, è fondamentale bere molta acqua per evitare la disidratazione legata al vomito. Inoltre è importante integrare l’acqua con elettroliti evitando di fare pasti pesanti e abbondanti.