Il M5S decide di non votare il decreto Aiuti. È alta tensione nella maggioranza che sostiene Draghi. La reazione dei partiti
Soffiano impetuosi venti di crisi nei palazzi romani della politica. Ad aprire le danze, dopo giorni di tensioni e scontri, la decisione del Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte di non partecipare al voto sul decreto Aiuti. “Il nostro sostegno al Governo è stato esplicitato con la fiducia. Oggi per questioni puntuali, pur rilevando l’utilità di parte delle misure ma non valutando bene i metodi annuncio il mio gruppo non partecipa alla votazione finale”, ha annunciato nell’Aula di Montecitorio il capogruppo pentastellato Davide Crippa. “Non abbiamo trovato una spiegazione razionale nella forzatura perpetrata in Cdm e in Parlamento quando si è voluto inserire la questione dell’inceneritore di Roma”, l’affondo del presidente dei deputati grillini. Decisione, quella targata M5S, che era nell’aria da ore e che oggi è deflagrata sulla politica italiana.
Occhi puntati sul voto in Senato. Cosa farà il M5S
Se alla Camera Conte e i suoi hanno assicurato la fiducia all’Esecutivo guidato dall’ex governatore BCE Mario Draghi e hanno deciso di non votare nel merito del provvedimento contenente la contestata norma sulla gestione dei rifiuti nella Capitale, gli occhi sono puntati ora su quello che accadrà in Senato. A Palazzo Madama, infatti, il regolamento non prevede che voto di fiducia e voto finale sul provvedimento siano separati. Se dovesse prevalere l’orientamento espresso da diversi senatori grillini a non votare il decreto Aiuti e a uscire dall’Aula, allora si aprirebbe di fatto la crisi di governo. Ma al momento niente è stato deciso e la scelta dovrebbe avvenire a ridosso del voto, fissato per giovedì. Scenario confermato dalla capogruppo del M5S al Senato Mariolina Castellone. “C’è ancora qualche giorno per fare le nostre valutazioni”, ha detto la grillina a Radio Anch’io.
Forza Italia e Lega: serve verifica di governo
La scelta grillina sta scuotendo la maggioranza di governo. In una nota il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi ha chiesto a Mario Draghi di “sottrarsi alla logica politicamente ricattatoria” del M5S e ha chiesto al presidente del Consiglio Draghi una “verifica della maggioranza” per “comprendere quali forze politiche intendano sostenere il governo, non a fasi alterne e per tornaconti elettorali, ma per fare le riforme e tutelare gli interessi degli italiani”. Richiesta, quella del leader di FI, sostenuta anche dalla Lega di Matteo Salvini. “Bene la richiesta di chiarimento sull’attività del governo, a cui aggiungiamo la necessità di stoppare le leggi su droga libera e cittadinanza facile. Non è questo che si aspettano gli italiani da questa maggioranza”, hanno fatto sapere fonti della segreteria del Carroccio.
Letta in silenzio. Di Maio attacca Conte
Rimane in silenzio la segreteria dem. Nessuna reazione di peso è arrivata dal segretario del Pd Enrico Letta e dai vertici del Nazareno e tra i parlamentari dem si minimizza la richiesta di una verifica di governo. Anche nel partito di Renzi è diffuso lo scetticismo perché, ragionano fonti di Italia Viva, “difficilmente chi è al secondo mandato nel M5s si assumerà l’onere di aprire una crisi”. Durissima la presa di posizione, invece, di un altro pezzo della maggioranza. Insieme per il futuro, per bocca dei due capigruppo Di Stasio e Di Nicola, attacca il M5S. “Assurdo voltare le spalle agli italiani, non votando un provvedimento importante come il dl Aiuti che stanzia decine di miliardi contro il caro bollette e il caro energia”, dicono apertamente i due esponenti dimaiani. “Così si porta il Paese a sbattere“, aggiungono.
Fratelli d’Italia: è una scena pietosa, tornare al voto
Se nella maggioranza le posizioni sono diversificate, dall’opposizione arriva un giudizio tranchant. “In queste ore assistiamo a un circo”, ha affermato in Aula il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida nell’Aula della Camera. I deputati del partito guidato da Giorgia Meloni hanno urlato in coro “Elezioni, elezioni!”. Interpellato dall’Ansa il presidente dei deputati ha poi aggiunto: “Non c’è un provvedimento di Governo su cui le varie forze che lo sostengono siano d’accordo. È una scena pietosa, questa maggioranza non c’è più. Occorre tornare al voto e chiedere agli italiani come intendono affrontare le emergenze che abbiamo davanti”.