La giornata dei mercati si è aperta in modo non molto positivo per il petrolio. Andiamo a vedere cosa sta succedendo.
Se nella giornata di ieri vi abbiamo parlato di un prezzo dell’oro in calo, il 13 luglio non arrivano buone notizie per quanto riguarda il petrolio. Come riferito dall’Ansa, il prezzo di questa materia prima è ancora una volta in rialzo e c’è il rischio di dover fare i conti con una crescita maggiore durante il corso della giornata.
In particolare, il brasile di greggio con consegna ad agosto in queste prime ore del 13 luglio ha registrato un incremento dello 0,05% passando di mano a 95,89 dollari. Crescita leggermente più alta, invece, per il Brent con consegna a settembre. In questo caso in mattinata si è avuto un +0,15% con uno scambio quasi a 100 dollari.
Come detto, non sicuramente una buona notizia se si considera che questo trend in aumento potrebbe continuare nei prossimi giorni viste le tensioni che ci sono a livello europeo e in Ucraina.
L’aumento del petrolio conferma una tensione a livello internazionale e soprattutto il timore di una crisi e di una recessione. Tutte paure che sono ribadite anche dall’andamento delle Borse europee, ormai da tempo su una vera e propria altalena anche se in questi ultimi giorni si stanno registrando soprattutto chiusure in rosso.
E una apertura in negativo c’è stata anche in questo 13 luglio. In particolare, come riportato da Il Sole 24 Ore, Milano ha iniziato la giornata con un -0,38%. Sicuramente la seduta è ancora lunga e molto probabilmente, come già successo in passato, si assisterà a continui alti e bassi.
Ma le notizie che arrivano dai mercati non sono sicuramente positive e i prossimi giorni rischiano di essere ancora peggiori considerando anche le tensioni a livello internazionale e nazionale in Italia. La Borsa italiana guarda sicuramente con attenzione ad una possibile crisi di Governo e questa rischia di non aiutare i mercati in una situazione già precaria per la guerra in Ucraina.