Più di 100 denunce dopo la scoperta di un vero e proprio sistema che sfruttava il Reddito di Cittadinanza: ecco cosa accadeva.
Una indagine dettagliata durata più di un anno con intercettazioni, pedinamenti, e anche l’utilizzo di riprese video. Il nome, “Cash Point”, rende l’idea del sistema messo in piedi per sfruttare il Reddito di Cittadinanza, e gli agenti della Digos, con il coordinamento della procura di Caltanissetta, hanno portato avanti l’operazione dopo l’ordinanza del Gip.
Nel mirino sono finiti più di 100 persone, italiani ed extracomunitari, tutti percettori del sussidio economico che anche di recente è tornato prepotentemente al centro del dibattito politico. L’indagine effettuata dalla polizia giudiziaria ha seguito transazioni fittizie, ed ha tracciato un vero e proprio sistema con al centro 4 attività commerciali. Ecco cosa accadeva in una rete chiaramente illecita che si è tradotta in episodi di truffa aggravata.
L’attività investigativa, partita nel 2021, si è svolta fra pedinamenti e riprese video presso alcuni esercizi commerciali. Dall’indagine è emerso che alcune persone uscivano senza aver effettuato acquisti e spesso con banconote o carte di pagamento elettronico. Nella maggior parte dei casi tutto ciò accadeva nei giorni in cui il sussidio veniva accreditato.
In sostanza le persone al centro dell’indagine si recavano all’interno di esercizi consenzienti, e tramite simulazioni di acquisto convertivano in denaro le somme erogate dall’Inps. Valanghe di denunce quindi, e anche la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale per i titolari dei negozi. Secondo l’indagine infatti, nell’arco di soli tre mesi si sarebbero registrate transazioni fittizie per una somma pari a 125 mila euro. Sono scattate per questo motivo anche le perquisizioni con la revoca del sussidio per gli indagati.