L’obiettivo dell’azienda è costringere il patron di Tesla ad acquistare la società, il blocco ha coinciso con il crollo del valore in Borsa
Una battaglia senza fine. E chissà mai come andrà a finire, visto che la querelle va avanti ormai da mesi. Twitter ha citato in tribunale Elon Musk per obbligare il multimiliardario a rispettare l’accordo di acquisto del social network. La citazione è stata depositata presso la Chancery Court del Delaware che dovrà stabilire se il fondatore di Tesla resta impegnato a rispettare l’intesa da 44 miliardi di dollari o se davvero Twitter ha violato i propri obblighi contrattuali non fornendo a Musk i dati che aveva richiesto spingendolo al ritiro.
Musk aveva motivato il proprio ritiro spiegando che Twitter non gli ha fatto avere dati certi sul numero dei bot e dei profili fake che, secondo il social, non ammontano a più del 5% del totale degli utenti. In una lettera agli avvocati di Musk, i legali del multimiliardario definiscono la decisione di rompere l’accordo “invalida e sbagliata” e accusano il ceo di Tesla di aver “consapevolmente, intenzionalmente, volontariamente e materialmente” rotto l’intesa.
La scelta di Musk di bloccare l’acquisto è coincisa con il crollo del valore in Borsa di molte società della Silicon Valley, inclusa Tesla, prima fonte della sua ricchezza. Le due parti potrebbero tuttavia ancora arrivare a un accordo. Nel contratto esiste anche una clausola che consente a Musk di ritirarsi dietro il pagamento di una penale da un miliardo di dollari, all’avverarsi di determinate circostanze.
Se davvero Musk dovesse riuscire a liberarsi dall’operazione senza conseguenze, per Twitter potrebbe essere un disastro. Le azioni del social viaggiano di circa il 35% sotto i 54,20 dollari per titolo messi sul tavolo dal multimiliardario e a maggio il ceo Parag Agrawal ha fatto sapere che la compagnia non è riuscita a raggiungere i propri obiettivi finanziari e di business. Ora l’attesa è per la risposta di Musk. Il ceo di Tesla potrebbe essere chiamato a un’audizione prima che si giunga davvero a processo. In passato, comunque, la Chancery Court del Delaware ha più volte impedito agli acquirenti di ritirarsi e, nel caso, ha imposto il pagamento di danni. In ogni caso ci vorranno mesi: la battaglia è soltanto all’inizio.