Il caso della città laziale fa ancora discutere. I giudici controllano anche perché così si può incidere sulla correttezza delle Comunali
Un caso che fa ancora discutere. Le elezioni amministrative a Latina potrebbero essere state truccate con la “scheda ballerina”, sostiene Il Tempo. E, in ogni caso, la correttezza del voto è stata inficiata in modo evidente. A sostenerlo è la sezione pontina del Tar del Lazio, che, accogliendo il ricorso presentato dal centrodestra, lo scorso 8 luglio ha disposto la ripetizione delle elezioni in 22 sezioni su 116, dichiarando contemporaneamente decaduti il sindaco di centrosinistra Damiano Coletta, la sua giunta e tutto il Consiglio comunale. Una decisione, quest’ ultima, contro cui il primo cittadino ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, che ha respinto la richiesta di sospensiva rinviando al prossimo 26 luglio la trattazione di merito. Sul caso Lega e Fratelli d’Italia chiedono chiarimenti al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, sia per la gravità della sentenza dei giudici amministrativi sia per il modo in cui è stata inficiatala regolarità delle operazioni di voto, con evidente danno ai cittadini.
Il Tar, in effetti, rileva gravi irregolarità nel voto per il primo turno delle elezioni amministrative del capoluogo pontino, svoltosi il 3 e 4 ottobre 2021. In quell’occasione, le liste del centrodestra presero il 53% dei voti, ma il candidato sindaco Vincenzo Zaccheo si fermò al 48,3% contro il 35,66% del primo cittadino uscente Coletta. Zaccheo ottenne 30.433 voti, Coletta 22.469. Al candidato del centrodestra ne sarebbero bastati mille in più (per la precisione 1.071) per raggiungere il 50% più uno ed essere eletto al primo turno. Invece andò al ballottaggio, dove vinse Coletta.
Il ricorso è stato presentato il 26 novembre
Il ricorso del centrodestra venne presentato il 26 novembre 2021. I ricorrenti- si legge nella sentenza – “lamentano che il mancato raggiungimento del 50% più uno al primo turno del candidato sindaco Zaccheo sarebbe stato determinato da un significativo numero di voti illegittimamente e da schede elettori illegittimamente rendicontate nei verbali delle sezioni elettorali”. Irregolarità presenti, secondo chi ha fatto ricorso, in una trentina di sezioni.
Il Tar, il 14 febbraio scorso, ha ordinato alla Prefettura di Latina di procedere alla verifica, che ha adempiuto depositando relazione e allegati l’8 aprile scorso. Il lavoro ha confermato le irregolarità in 22 sezioni, in cui – si legge nella sentenza – “è riscontrabile la non corrispondenza tra il numero delle schede complessivamente autenticate e la somma delle schede utilizzate dagli elettori e di quelle autenticate ma non utilizzate”. Durissimo il commento di Paolo Trancassini, deputato e segretario di Fratelli d’Italia nel Lazio. “Nella sentenza – dice Trancassini – si leggono preoccupanti motivazioni come la prassi della scheda ballerina, utilizzata dalla criminalità organizzata per condizionare e controllare il voto, dando una scheda già compilata all’elettore. Tutto questo è molto grave”.