Respinto il ricorso del procuratore aggiunto di Roma. La famiglia. “Era in gioco la dignità dell’Italia ma noi non ci fermeremo”
Uno stop inatteso. Di quelli che fanno male. Un altro colpo al cuore alla famiglia di Giulio Regeni, ma a tutta l’Italia. Resta sospeso il processo ai quattro 007 egiziani accusati di avere sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni nel 2016 al Cairo.
Lo ha deciso la corte di Cassazione che ha dichiarato “inammissibile il ricorso della Procura di Roma” contro la decisione del gup che l’11 aprile scorso ha disposto la sospensione del procedimento disponendo nuove ricerche degli imputati a cui notificare gli atti.
Con la decisione della Cassazione si riducono i margini, in base a quanto si apprende, di potere celebrare un processo in Italia sul caso Regeni. Furiosa e amara la replica della famiglia Regeni: “Attendiamo di leggere le motivazioni ma riteniamo questa decisione una ferita di giustizia per tutti gli italiani”.
“Abnorme” è certamente tutto il male che è stato inferto e che stanno continuando a infliggere a Giulio. Come cittadini non possiamo accettare né consentire l’impunità per chi tortura e uccide”. Lo affermano i genitori di Regeni, Paola e Claudio Regeni, assistiti dall’avvocato Alessandra Ballerini, commentando la decisione della Cassazione.