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Fantacalcio, l’inventore Riccardo Albini: “Vi racconto come nasce il gioco e su chi puntare”

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Carlo Roscito

L’Italia, terra di santi, poeti e fantallenatori. Una storia e un nome all’origine, la scintilla da cui tutto nasce.

Un viaggio negli Stati Uniti come fonte di ispirazione per creare il gioco più amato, a volte più del calcio stesso. Il Fantacalcio, chi non lo conosce? Ringraziate Riccardo Albini, l’uomo che l’ha inventato. Giornalista fondatore di Videogiochi, prima rivista italiana dedicata ai videogames, e successivamente produttore di K. Ha parlato in esclusiva a Notizie.com: dal modo in cui ha ideato il Fantacalcio ai consigli in vista della prossima stagione.

Riccardo Albini ha parlato a Notizie.com

Signor Albini, come iniziò tutto?

“Ero a Chicago per lavoro, in una libreria ho trovato un libro di “Fantasy Football”, gioco legato al football americano. L’ho preso e letto incuriosito, da lì mi è venuta l’idea di sviluppare qualcosa di simile, cercando però di adattarlo al nostro calcio. Ecco come nasce il Fantacalcio”.

Poi come è andata?

“All’inizio, ogni anno, realizzavamo un libro che vendeva 10.000 copie. La storia è cambiata con l’arrivo di internet. Ho venduto il marchio, ma non sono diventato ricco (ride, ndr). Ho inventato il gioco, sono contento lo stesso, anche se adesso il giro economico che si è formato è molto, ma molto grande”.

Ci gioca ancora?

“Ci mancherebbe, siamo gli stessi da più di 30 anni. Mi diverte tantissimo. L’ultimo anno però non è andata troppo bene…”.

Albini, da buon milanista, è legato al primo acquisto di Shevchenko al Fantacalcio (Ansa Foto)

Le piacciono le nuove versioni del Fantacalcio? Ora c’è il Mantra con le complicazioni dei ruoli specifici.

“Immaginavo che si potesse arrivare a un punto simile, non che la gente però ci giocasse per 9 mesi di fila, con questa costanza. Sinceramente non credevo a un boom del genere. Il Mantra non mi piace, preferisco la vecchia versione classica”.

Cosa si può aggiungere ancora al gioco?

“Difficile complicarlo ancora di più. Già così è un loro, poi rischia di non essere più un divertimento. Tempo fa avevo fatto dei tentativi per avere dei voti statistici e non delle valutazioni soggettive. Poi è stata realizzata anche questa cosa”.

L’acquisto di Fantacalcio a cui è più legato?

“Sono milanista, quindi dico Shevchenko. L’ho preso subito, appena arrivato in Italia. Un paio di scudetto li ho vinti grazie a lui”.

Romelu Lukaku è tornato all’Inter e sarà uno degli oggetti dei desideri dei fantallenatori (Ansa Foto)

Una curiosità: da milanista, è giusto comprare i calciatori dell’Inter?

“Ma sì, io sono ecumenico: il Fantacalcio si vince con chiunque. Anzi, consiglio il ritorno di Lukaku come attaccante per la prossima stagione. Certo, da tifoso rossonero non mi auguro una sua grande annata”.

I suggerimenti per gli altri ruoli?

“In porta dico Maignan, non lo scopro io, ma ora non c’è di meglio in Serie A. In difesa mi piace molto Ostigard del Napoli. Uno tosto, l’avrei preso anche al Milan. A centrocampo i nomi migliori sono sempre gli stessi: Pogba, Milinkovic e Tonali”.

Il giocatore che l’ha reso più orgoglioso nella scorsa stagione?

“Dico Traoré del Sassuolo, però per il motivo opposto. L’ho tagliato a febbraio, il momento più sbagliato possibile. Dalla domenica dopo ha cominciato a segnare un gol a giornata. Mi sono mangiato le mani”.

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Carlo Roscito