Il drammatico dato che emerge dalle rilevazioni dell’Istat in un Paese dove già i problemi sono drastici e non semplici da affrontare.
Mentre il Paese è sempre più anziano, aumenta la povertà tanto in termini relativi quanto assoluto, e il numero di figli dall’altro lato continua a diminuire. Gli unici numeri che aumentano sono quelli legati ai single.
L’Italia è un Paese ormai dichiaratamente povero di capitale umano, in cui non nascono più figli e non solo. Dal record negativo di nascite lo scorso anno, che ha superato anche la soglia minima di 400mila rimanendone al di sotto, la situazione non è destinata a migliorare. Anche perché aumenta il numero di single al punto da immaginare in prospettiva il superamento di quello delle coppie con figli.
Si parla, ad oggi, del 33% nel primo caso contro il 31,2% nel secondo. Secondo questa tendenza, però, la previsione è che nel 2040 ci saranno più coppie senza figli che quelle con i figli. Un dramma che va a sommarsi al problema già aperto delle diseguaglianze sociali, retributive, economiche. In un anno, facendo il saldo tra nascite e decessi, si parla di un calo popolazione di 658 mila unità, costante dal 2008 ad oggi.
Nel primo trimestre del 2022 si è registrato già un meno 12%, particolarmente evidente tra le donne con meno di 30 anni. Un debito demografico sulle generazioni future che rischia di pesare e non poco. La stima dell’indice di vecchiaia a gennaio 2022 è pari al 187,9 per cento. Un aumento, in circa 20 anni, di oltre 56 punti percentuali, che lascia immaginare un ulteriore aumento di 100 punti nei prossimi 20 anni. Nel 2042, di questo passo, l’indice di vecchiaia si attesterebbe intorno al 293 per cento, con tutto quello che ne deriverebbe in termini di previdenza, spesa sanitaria e assistenza.