Ore decisive per la crisi di governo. Ci sono aperture per il Draghi bis, ma la macchina elettorale si è già messa in moto.
Draghi bis o voto? Il rebus sarà sciolto solamente nella giornata di mercoledì, ma in queste ultime ore sembra prendere piede la prima ipotesi. Secondo quanto riferito anche dal sindaco dem Ricci, il presidente del Consiglio sarebbe rimasto colpito dai messaggi arrivati sia dalle associazioni che dalla politica.
Questo potrebbe aprire la strada ad una sua permanenza, ma per farlo ci deve essere una maggioranza solida e magari anche un passo indietro da parte del M5s. Ipotesi difficile, ma non impossibile visto che sono diversi gli esponenti che stanno spingendo per un nuovo appoggio a Draghi. Il più impegnato resta D’Incà, che nell’ultima assemblea ha chiesto una tregua per i prossimi sei mesi.
Vedremo cosa succederà nella giornata di mercoledì, ma sono molte anche le possibilità di andare al voto in anticipo.
La macchina elettorale è già in moto
Come riportato dal Corriere della Sera, se da una parte i partiti sono al lavoro per provare a ricucire lo strappo nella maggioranza, dall’altra la macchina elettorale è già in moto e le Camere sono al lavoro per cercare le giuste modalità per non bloccare i lavori di questo esecutivo prima di andare al voto.
Elezioni che saranno programmate per il 2 ottobre. In un primo momento, infatti, si era parlato di andare alle urne il 25 settembre, ma in quel giorno si festeggerà il capodanno ebraico e per questo motivo si è deciso di rinviare il tutto di una settimana. Naturalmente questa scelta porterà il presidente Mattarella a sciogliere le Camere il 29 luglio, pochi giorni dopo rispetto a quanto ipotizzato nei giorni scorsi.
Naturalmente molto dipenderà da come andrà la discussione il 20 luglio. Le chance di una conferma di Draghi sembrano essere aumentate, ma il confronto è ancora in corso e non possiamo escludere nulla almeno fino a quando non si arriverà a mercoledì.