Per il dipartimento militare di Medicina Legale il giovane sportivo ha riportato la menomazione permanente dell’integrità psicofisica
Un giudice ha ufficialmente riconosciuto il nesso casuale tra il vaccino e la trombosi riportata da un ragazzo di 16 anni, residente a Pisa, si tratta di una sentenza storica perché porta definitivamente alla ribalta la possibilità di un nesso tra alcune patologie riscontrate in pazienti appena sottoposti alla vaccinazione anti-covid.
La patologia era emersa a distanza di poche settimane dalla somministrazione di una dose del vaccino Moderna in un ragazzo, da sempre sportivo, di appena sedici anni, che è stato costretto al ricovero presso il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Aoup ‘Santa Chiara’ di Pisa per alcuni mesi.
Un ragazzo di 16 anni di Pisa si era sottoposto a luglio 2021 alla dose di vaccino Moderna, ma il mese successivo aveva manifestato i primi sintomi, con puntini rossi su braccia e gambe. A settembre i sintomi sono peggiorati, con un ematoma esteso sul braccio destro e sul collo, bolle di sangue sul palato, sulla lingua e sulle guance interne. Il ragazzo allora viene portato in pronto soccorso dove, per fortuna, è stato ricoverato e curato. Dopo aver svolto gli accertamenti del caso, gli è stata diagnosticata una piastrinopenia autoimmune e i medici del reparto hanno segnalato all’Aifa il numero del lotto del vaccino effettuato, sospettando una correlazione tra la vaccinazione e l’insorgenza della patologia. Però la situazione del ragazzo purtroppo non migliora e, nonostante le cure prestate, i valori sanitari rimangono fuori norma: così, a dicembre 2021, la famiglia si rivolge al Reparto di Oncoematologia dell’Ospedale Pediatrico ‘Gaslini’ di Genova, dove vengono effettuate una serie di analisi immunologiche e genetiche che confermano la diagnosi di ‘Itp persistente’.
Un giudice ha ufficialmente riconosciuto il nesso casuale tra il vaccino e la trombosi riportata dal ragazzo. Nella relazione si legge che “si tratta di una reazione avversa grave innescata dalla procedura stessa anche se come fattore concausale in soggetto fino ad allora perfettamente sano”. E pertanto “il danno è ascrivibile alla ottava categoria della tabella A allegata al Dpr 30 dicembre 1981 n 834» per ‘Menomazione permanente dell’integrità psicofisica'”. Una sentenza storica che alla fine ha riconosciuto il nesso causale tra la vaccinazione e la trombocitemia autoimmune riportata dal 16enne e ha così dato il via libera in modo formale al risarcimento in favore del ragazzo che sarà poi riconosciuto in separata sede.