In pochi forse ricorderanno che due dei tennisti americani più forti di sempre arrivarono quasi alla rissa durante uno dei tanti match tra loro
Jimmy Connors e John McEnroe sono coloro che, negli 80, fino all’avvento della generazione di Courier, Agassi, Sampras e Roddick, hanno guidato il tennis statunitense in cima al mondo. In quegli anni soltanto campioni come Bjorn Borg e Ivan Lendl potevano contendere i titoli del Grande Slam ai due mancini terribili.
Li accomunava il talento mancino, ma per quanto riguarda lo stile di gioco le differenze erano notevoli. Connors, sorretto da una grinta ineguagliabile, correva come un dannato a fondo campo cercando spazi per piazzare il suo eccezionale rovescio bimane, mentre McEnroe era uno splendido interprete del serve and volley, con una sensibilità di tocco sulla pallina divenuta proverbiale e quella particolare battuta ad uscire che mandava a sedere in tribuna l’avversario.
Due campioni che hanno fatto la storia del tennis
Jimmy Connors in carriera ha vinto 8 titoli Slam con più di 100 tornei vinti nell’era open tra gli anni settanta e ottanta, arrivando a giocare fino all’età di 40 anni. Connors, infatti, ha prolungato le sue performance in età oramai da veterano, ottenendo una percentuale vittorie in carriera dell’81,75%. Jimmy ha giocato più di 1.500 incontri ufficiali, un numero ancora ineguagliato nell’era open. John McEnroe in carriera ha vinto 7 titoli Slam di singolo e 9 di doppio. Era un giocatore magico e irripetibile che ha saputo rapire l’anima del pubblico, forse la sua carriera è stata troppo breve, in termini di vittorie slam, ma la sua percentuale vittorie del l’81,55% lo riscatta pienamente.
Rissosi e irascibili
I due non si sono mai amati, perché ognuno, in cuor suo, ha sempre voluto dimostrare all’altro la propria superiorità. In fondo, due caratteri simili, difficili, nati per primeggiare e, si sa, fra due galli in un pollaio uno è di troppo. Connors veniva definito “l’antipatico”, per il suo comportamento poco elegante sul campo e fuori, ma non passò molto per capire che McEnroe era destinato a eguagliarlo, se non a superarlo, anche in questo. Storiche le liti dei due con il giudice di sedia, gli insulti, le racchette rotte e gettate via. Li accomunava il talento mancino e la voglia di litigare con tutti anche con se stessi, ma mai sono arrivati fino alla rissa tra loro durante uno degli innumerevoli match che li ha visti in programma. Tranne uno.
Rissa sfiorata in campo
Era il 10 gennaio 1982 a Chicago e si giocava per un match esibizione per uno sponsor comune. Un’esibizione appunto è una partita che non conta nulla, eppure i due se le sono date di santa ragione per quattro ore e cinque set, con rabbia e disprezzo dalla prima all’ultima palla. Nel quinto set, stufo delle perdite di tempo di Mc, Jimbo superò la rete e gli andò incontro per dirgli due o tre cose in faccia. Qualche tempo fa, McEnroe disse: “Le rivalità di oggi sono noiose. Io, Connors e Lendl ci odiavamo davvero”.