Le parole sempre più dure del Pontefice su un argomento già toccato in varie occasioni in passato, ma su cui Bergoglio non smette di porre i riflettori, indicandolo come un grande rischio della società contemporanea.
All’interno di un messaggio rivolto al congresso mondiale dei comunicatori cattolici, che si tiene nella Corea del Sud, Bergoglio ha infatti posto l’attenzione su come i media digitali possano certamente promuovere incontro, dialogo e comunicazione, ma che allo stesso tempo sono altrettanti i rischi in cui si può incappare. E che per questo, oggi come non mai, anche sulle piattaforme digitali è necessario “contrastare la menzogna e la disinformazione”.
Più volte in passato il Pontefice si è speso, nei suoi interventi pubblici, su quello che considera un pericolo vero e proprio del nostro tempo, indicandolo come una vera e proprio tentazione pari a quella operata, dal punto di vista biblica, nella Genesi, da parte del serpente che invitò Eva a mangiare la mela, frutto all’origine del cosidetto “peccato originale”. “La prima fake news della storia”, l’aggettivò infatti Francesco, per spiegare come la tentazione di diffondere falsità sia in qualche modo parallela alla debolezza umana che spinge verso il peccato, il vizio e la mistificazione della realtà, operando cioè un danno nei confronti della verità e della giustizia.
La lotta del Papa contro la cultura delle “fake news”
La stessa Santa Sede ha firmato importanti accordi con Big Tech del settore per introdurre un percorso etico all’interno di tecnologie come l’Intelligenza artificiale che regola gli algoritmi del web, introducendo la nozione di “algoretica”. L’ultimo incontro tra Elon Musk, possibile acquirente di Twitter, e Papa Francesco è sicuramente poi significativo in questa direzione. Il Congresso Mondiale Signis, associazione mondiale cattolica per la comunicazione, ha infatti organizzato dal 15 al 18 agosto a Seoul, in Corea del Sud, un’incontro in cui approfondire questo delicato argomento.
Francesco ha invitato quindi ancora un volta alla sorveglianza sui media digitali, ribadendone tuttavia al contempo la loro importanza dal punto di vista globale. “La rivoluzione dei media digitali degli ultimi decenni si è rivelata un potente mezzo di promozione della comunione e del dialogo all’interno della nostra famiglia umana”, ha affermato il Papa.
“Durante i mesi di lockdown dovuto alla pandemia, abbiamo visto chiaramente come i media digitali potessero unirci, non solo diffondendo informazioni essenziali, ma anche superando la solitudine dell’isolamento e, in molti casi, unendo intere famiglie e comunità ecclesiali nella preghiera e nel culto”. Il Pontefice però non si è certo guardato dal tuonare contro l’uso distorto dei social, specialmente ne momento in cui questi arrivano a compromettere pesantemente le capacità di giudizio delle persone, in modo particolare dei più giovani ma talvolta anche delle persone adulte o degli anziani.
“A volte e in alcuni luoghi i siti dei media sono diventati luoghi di tossicità, discorsi d’odio e notizie false, fake news”, sono le parole del Papa, che ha posto l’attenzione su “un certo numero di gravi questioni etiche” sollevate “dall’uso media digitali, in particolare dei social media”. Un problema che per Bergoglio va affrontato attraverso “l’educazione ai media, il networking dei media cattolici e il contrasto alle menzogne e alla disinformazione”. E prestando una particolare attenzione “alla necessità di aiutare le persone, soprattutto i giovani, a sviluppare un sano senso critico, imparando a distinguere la verità dalla menzogna, il giusto dallo sbagliato, il bene dal male, e ad apprezzare l’importanza di lavorare per la giustizia, la concordia sociale e il rispetto per la nostra casa comune”.