Banche, la situazione inizia a diventare fin troppo drammatica: lo si capisce direttamente dall’ultima mossa di Wall Street che sta tenendo tutti con il fiato sospeso.
Il conflitto in Ucraina e soprattutto l’inflazione sono parte determinante di questa crisi. Non è assolutamente un mistero visto che in questi mesi ce ne stiamo accorgendo sempre di più. Poi ci si mette anche la sfiducia da parte dei consumatori e la recessione.
In questo modo la stagione delle trimestrali americane sono iniziate nella peggiore maniera possibile. Tanto è vero che una delle più importanti banche statunitensi, la JpMorgan Chase, ha voluto chiudere il periodo che va da aprile a giugno con un calo del 28%. Gli analisti sono rimasti senza parole, ovviamente nella maniera negativa della cosa.
Dei risultati che hanno convinto una delle più importanti banche ad attuare un qualcosa che prima ad ora non avevano mai fatto: ovvero sospendere il programma di buy back di azioni per soddisfare i nuovi requisiti patrimoniali imposti dalla Federal Reserve. In questo modo le riserve andrebbero ad aumentare. Sono stati accantonati, a riserva, negli ultimi tre mesi altri 428 miliardi. Basti pensare che l’utile netto del trimestre è stato di 8,2 miliardi di dollari, 2,76 per azione (in calo rispetto a 11,5 miliardi).
Banche, panico inevitabile in Borsa
Queste notizie hanno fatto scattare inevitabilmente l’allarme. Questi dati hanno spaventato i colossi del credito americano, proprio per il semplice motivo che è considerato un vero e proprio barometro del settore bancario e dell’economia. I risparmiatori sono in preda al panico. L’amministratore delegato della Jp Morgan, Jamie Damon, ha cercato di gettare acqua sul fuoco, ma senza riuscirci.
Queste sono state alcune delle sue parole in merito: “Sono tanti i motivi di questo caso: dalle tensioni geopolitiche, (passando per l’inflazione elevata, il calo della fiducia dei consumatori) e una stretta monetaria mai vista prima che si uniscono alla guerra in Ucraina e al suo effetto negativo sui prezzi dell’energia e dei generi alimentari. Si ripercuoterà sull’economia globale. Noi siamo preparati ad affrontare qualsiasi evenienza anche nei momenti più difficili”.