A distanza di nove anni dalla scomparsa dell’ex capo comunicazione della banca Mps, emergono verità sconcertanti
Come è morto David Rossi? Cosa è successo realmente la sera del 6 marzo 2013 a Siena, nel suo ufficio? Come è caduto dalla finestra? Da nove anni a questa parte la famiglia aspetta di conoscere la verità sulla sorte dell’ex capo comunicazione della Banca Mps. Oggi emergono nuove e clamorose verità.
Nove lesioni sul corpo di David Rossi, “non sono compatibili con il meccanismo di precipitazione”. A dirlo sono Vittorio Fineschi, ordinario di medicina legale all’università La Sapienza di Roma, Roberto Testi, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl Città di Torino, e Antonina Argo, ordinaria di medicina legale all’università di Palermo, i tre componenti del collegio medico legale chiamato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte dell’ex manager di Mps a svolgere la perizia sulle cause del decesso. I tre medici oggi a Roma hanno illustrato gli esiti della maxi perizia a cui hanno collaborato anche gli esperti del Ris, del Racis e del Ros dei carabinieri.
Una delle ipotesi è stata smentita: David Rossi non sarebbe stato narcotizzato da nessuno prima di precipitare nel vuoto. “E’ un’ipotesi smentita in maniera scientificamente solida grazie agli esami tac – hanno spiegato – che ci dimostrano che le lesività sono tipiche di una persona cosciente che impatta al suolo e che mette a protezione dell’impatto le gambe tese”.Ma “alcune lesività sul volto, sull’arto superiore destro e sinistro di Rossi non sono da noi fatte risalire al meccanismo di caduta, urto e proiezione del corpo al suolo”, ha sottolineato Fineschi, aggiungendo che “le lesività non spiegabili con la caduta, soprattutto quelle al volto, sono retrodatabili, e pur non avendo possibilità di analizzarle microscopicamente, possiamo dire che non possono andare oltre le 12/24 ore precedenti la caduta” e “possiamo escludere che siano auto inferte, magari possono essere accidentali”.
Secondo i medici, le lesioni riscontrate al fegato di Rossi “sono compatibili con la caduta”, mentre sulla lesione con ecchimosi al polso sinistro “non si può escludere che sia dovuta all’urto del braccio a terra quando il corpo assume la posizione di quiete: riteniamo che sia compatibile con tale dinamica”.
Ad ascoltare la perizia c’era Antonella Tognazzi, moglie di David Rossi. “Mio marito poteva essere salvato ma nessuno ha fatto niente. Si sono trincerati tutti dietro a chissà quale paura. Sono sconcertata da quello che ho ascoltato. L’aver reso pubblico che c’è un secondo video – ha poi aggiunto la donna – con due dipendenti di Mps che escono da lavoro con Davide agonizzante che non solo non intervengono, quando era impossibile non vederlo, ma nemmeno si presentano in procura, è gravissimo”. “Le dichiarazioni dei carabinieri sono il copia e incolla dell’archiviazione” – ha detto ancora Antonella Tognazzi. “I periti hanno dato la loro versione dei fatti che non è verità assoluta”. “Anche i medici legali erano in grossa difficoltà a spiegare le ferite. C’è una nostra perizia che evidenzia come nella lacerazione al fegato c’è un livido esterno a forma di pungo. Il nostro legale farà le sue mosse e chiederà che i nostri periti vengano sentiti in commissione”. “Ringrazio il presidente Zanettin e la commissione – ha concluso la donna – perché sono alla ricerca di una risposta veritiera a 360 gradi”.