False adesioni sulla permanenza di Mario Draghi come presidente del Consiglio? Dopo le parole da parte del sindaco di Palermo e quelle dell’ex primo cittadino di Latina, arrivano le dichiarazioni da parte di Lollobrigida di Fdi che chiede spiegazioni in merito
Sta facendo molto discutere la nota che è stata emanata, direttamente, dal sindaco della città di Palermo, Roberto Lagalla. Proprio quest’ultimo ha voluto spiegare che non ha mai messo nero su bianco la vicenda che riguarda l’appello dei mille sindaci per far rimanere, al suo posto, il premier Mario Draghi. Per chi non lo sapesse l’ex banchiere ha rassegnato le proprie dimissioni da presidente del Consiglio meno di una settimana fa.
Stesso discorso vale anche per l’ex primo cittadino di Latina, Damiano Coletta, ha voluto precisare di non aver mai firmato nulla che riguardasse la possibile permanenza da parte del premier a Palazzo Chigi. Tanto è vero che ha voluto chiarire la sua posizione rilasciando una intervista ai microfoni dell’Adnkronos. Queste sono alcune delle sue parole in merito: “Ovviamente non ho mai aderito a quella petizione visto che sono decaduto (ricordiamo che il Tar ha accolto un ricorso per anomalie nel voto del mese di ottobre del 2021)”.
Secondo lo stesso Coletta pare che il suo nome sia stato inserito automaticamente. La richiesta è stata immediata: ovvero che il suo nome venisse tolto immediatamente. “Probabilmente è stata data per scontata la mia adesione visto che facevo parte di quel gruppo di sindaci, ma non mi pare un grave abuso“.
Nel frattempo, però, Fratelli d’Italia si fa sentire ed alza la voce in merito a ciò. Tanto è vero che il capogruppo del partito, Francesco Lollobrigida, ha voluto fare chiarezza in merito. In che modo? Parlando appunto delle dichiarazioni rilasciate sia dal sindaco di Palermo che quelle dell’ex primo cittadino di Latina: “Ci chiediamo quante delle firme dichiarate siano realmente state apposte“.