L’arrivo di Dybala ha portato alle stelle l’entusiasmo dei tifosi, ma c’è una clausola che spaventa un po’ gli stessi supporters giallorosso. Andiamo a vedere nei dettagli cosa potrebbe succedere tra un anno.
Per qualcuno si tratta del colpo più importante di questa sessione di calciomercato. Dopo gli arrivi di Pogba e Di Maria alla Juventus, il ritorno di Lukaku all’Inter e l’acquisto di Romagnoli, chiuso dalla Lazio, la Roma ha messo a segno l’acquisto di Paulo Dybala. L’attaccante argentino si è legato al club giallorosso e in attesa dell’ufficialità ( che dovrebbe arrivare a breve) inizierà a lavorare agli ordini di José Mourinho.
Il suo ingaggio ha scatenato l’entusiasmo del pubblico giallorosso, che da ieri ha iniziato a festeggiare sui social e nelle radio la chiusura della trattativa. Una telenovela lunga diversi mesi e che alla fine ha premiato il club giallorosso. Nonostante il pressing dell’Inter e l’interessamento del Napoli, Dybala ha scelto il progetto giallorosso. Decisivo il pressing del tecnico portoghese e alcune clausole sul contratto stanno emergendo. Parti dell’accordo che fanno discutere e che lasciano qualche dubbio in vista del futuro.
Dopo l’entusiasmo iniziale qualcuno si domanda la necessità di inserire una clausola rescissoria molto bassa e che al termine della stagione 2022-2023 permetterebbe all’argentino di svincolarsi facilmente dalla Roma. Il contratto sarebbe triennale, con opzione per una quarta stagione.
L’ingaggio di Dybala è di 4,5 milioni netti, che sarà integrato fino a 6 da facili bonus. L’argentino ha abbassato un po’ le pretese economiche (compresa una parte di commissioni ai suoi agenti) ma si è tenuto un margine di libertà: la maglia numero 21 (non la 10 di Totti) legata ai suoi diritti commerciali e una clausola rescissoria non alta (20 milioni) esercitabile solo entro una data certa. Una possibile via di uscita per lui. Ma per quale ragione il calciatore ha preteso una clausola così bassa? E perché la Roma resa disponibile a concederla?