L’ex portiere della Juventus si trova da quasi un mese in un centro di riabilitazione dopo l’aneurisma cerebrale di fine aprile
Stefano Tacconi, indimenticato portiere della Juventus e della Nazionale, si trova da tre settimane al centro di riabilitazione Borsalino, dopo essere stato per quasi due mesi all’ospedale di Alessandria a causa del malore che lo ha colpito il 23 aprile scorso.
Dopo il grande spavento e la delicata operazione alla quale è stato sottoposto, adesso la grande paura sembra passata e il figlio Andrea ha voluto raccontare un semplice, ma significativo aneddoto che fa capire come la via intrapresa per la guarigione è quella giusta.
Stefano Tacconi era arrivato in ospedale il 23 aprile scorso nel primo pomeriggio a seguito di una emorragia cerebrale da rottura di un aneurisma. Le condizioni erano subito apparse importanti e serie, tanto da essere operato immediatamente per stabilizzare la fuoriuscita di sangue. Il recupero dell’ex portiere della Juventus sta procedendo spedito e ora è da tre settimane ricoverato presso il centro di riabilitazione Borsalino ad Alessandria. Le sensazioni sono positive, oramai respira autonomamente e i progressi sono continui e anche suo figlio Andrea, su Instagram, ha confermato i progressi: “Vediamo uno spiraglio di luce dopo mesi devastanti”
“Ci sono buone speranze di riavere papà a casa tra un paio di mesi”, ha scritto Andrea Tacconi sui social. Per ora, l’ex portiere svolge due sedute di fisioterapia al giorno, come racconta la famiglia, si alza da solo, cammina accompagnato e si muove con la sedia a rotelle, non si lamenta mai e vuole sempre fare qualcosa in più. Niente telefonino, qualche quotidiano e ogni tanto 10 minuti di televisione, per essere sempre aggiornato sulle ultime mosse di mercato della Juventus. Lo spirito è sempre lo stesso però, infatti Andrea ha voluto raccontare un aneddoto divertente: “Andrea, dammi un gin tonic che ho la gola secca”, gli ha detto Stefano. “Una sera gli ho portato un succo di frutta alla pera e una confezione dei suoi biscotti preferiti. Mi ha guardato e ha detto “non li conosci più i miei gusti?”.