Da Bassetti a Pregliasco arrivano indicazioni chiare in una fase molto delicata della pandemia: ecco come potrebbero cambiare le regole.
“Lockdown di fatto”, e ancora “quarantena light” entrano di diritto nel vocabolario della pandemia, che da anni si arricchisce di nuovi passaggi, di timori, di leggi per tentare di contrastare il Covid.
La sensazione, dopo anni in cui l’Italia ha provato a difendersi dal punto di vista sanitario, è che la strada per il futuro dovrà tenere inevitabilmente conto di un altro fattore. La catena di contagi che anche in questa estate ha prodotto numeri allarmanti si è trasformata in una sorta di lockdown per milioni di italiani, con effetti sul mondo del lavoro, su attività anche primarie e indispensabili che hanno incassato rallentamenti e in alcuni casi stop preoccupanti. Gli esperti vanno quindi in una direzione chiara. Difendersi è doveroso, evitare il sovraffollamento nei reparti ancora di più, ma con la malattia che sta cambiando, e sembra per certi versi meno aggressiva, qualcosa in termini di quarantena, isolamento e tamponi, dovrà cambiare.
Covid e nuove regole: da Bassetti a Pregliasco, ecco il parere degli esperti
“Ritardo”. Un’altra parole che come le altre già citate per fotografare questa fase della pandemia è ripetuta in maniera ricorrente. “Arriviamo sempre ultimi – ha affermato Matteo bad AdnKronos -, è da tempo che diciamo che bisogna intervenire. Andava fatto circa 2 mesi fa, e vi assicuro che fra strutture alberghiere, ristoranti, stabilimenti balneari e anche ospedali, in tanti sono in isolamento. Manca una serie di servizi, e serve un intervento drastico”. Il Ministero lavora quindi sulla “quarantena Light”, e Bassetti chiarisce che i tamponi fai-da-te rappresentano un problema per chi li utilizza e non comunica l’esito positivo. “L’impianto della gestione Covid è stato sbagliato – ha affermato – ma ora la linea mi sembra corretta, nonostante sia tardiva”.
Sempre ad AdnKronos, Maria Rita Gismondo ha chiarito che c’è bisogno di cambiare subito le regole per molti motivi. Due su tutti sono alla base del suo pensiero e di quello di molti illustri colleghi. “Credo che sia inutile stare isolati per una tipologia di virus, come quella attuale, che causa una patologia così blanda, ed è anche necessario che la gente non si assenti cosi tanto da lavoro”. Pregliasco in qualche modo frena, e spiegai il perché. “Stringiamo i denti in questa ondata estiva ancora 3-4 settimane – ha affermato -, dobbiamo far passare la nottata”. Poi via libera alla quarantena light. “Io credo che quando il tutto si ridurrà, e probabilmente ci siamo, quanto prospettato avrà un senso nell’ottica di convivenza con questo virus”.