Vacanze più costose in molti luoghi presi d’assalto dai turisti: ecco dove sbuca la tassa e chi dovrà pagarla.
La nuova ondata di Covid che ha accompagnato in maniera inattesa l’estate italiana non sta frenando la lieve ripresa nel settore turistico.
Negli ultimi due anni l’intera filiera ha subito in maniera durissima i riflessi della pandemia. Poche prenotazioni, numeri nelle presenze in netto calo, timori che hanno di certo condizionato le scelte degli italiani, in molti cari rimasti a casa. L’inversione in un trend che ha creato non pochi problemi al settore turistico sembra essere arrivata, ma non mancano i problemi.
Fra i costi dell’energia in aumento, gli arrivi dall’est per certi versi frenati dal conflitto in Ucraina e una serie di costi in grande crescita, l’intero settore continua a risentire di una serie di problemi che rendono l’estate più complicata. I numeri però svelano una ripresa, che per gli italiani sarà condizionata da una crescita dei comuni in cui bisognerà pagare la tassa di soggiorno.
Sono 968 i comuni d’Italia in cui bisognerà pagare la tassa di soggiorno, e in alcuni casi la tassa subirà un salto in avanti che renderà ancora più costose le vacanze per gli italiani. Da quest’anno saranno molti i luoghi che imporranno ai turisti di versare l’imposta, rendendo le vacanze ancora più salate.
Una raffica di aumenti quindi, con altre amministrazioni che si aggregheranno a breve per provare a mettere soldi in cassa dopo anni condizionati dalla pandemia. La lista quindi si allunga, e in alcuni luoghi sarà all’insegna degli aumenti. Notizie non buone quindi, ma anche qualche segnale in arrivo da alcune zone d’Italia che fanno eccezione. Ad esempio a Forte dei Marmi, dove l’imposta è stata sospesa, o a Novi Ligure, dove è stata del tutto abolita. Piccole eccezioni quindi, ma anche segnali da tanti comuni pronti ad introdurla. Sarebbero circa 30 le amministrazioni che stanno avviando discussioni, mentre a Cremona è entrata in vigore a gennaio di quest’anno e a Reggio Emilia nel mese successivo. E intanto c’è chi ha già lavorato in ottica futura, con una serie di comuni che dal 2024 hanno già in programma di far partire la tassa di soggiorno. Vacanze più costose in molti luoghi quindi, ma c’è anche chi resiste come a Forte dei Marmi, fra i luoghi in cui non saranno richieste somme aggiuntive per godere di qualche giorno all’insegna del divertimento.