Si schianta in tuta alare sul Monte bianco: muore base jumper

Dopo l’allarme lanciato da un compagno, il corpo del paracadutista è stato recuperato sul versante italiano del Monte Bianco

E’ stato recuperato questa mattina a 2600 metri di quot, il corpo senza vita del base jumper che era precipitato sul versante italiano del massiccio del Monte Bianco dopo essersi lanciato in tuta alare.

Incidente mortale per un base jumper in tuta alare –

Sul posto è intervenuto il Soccorso alpino valdostano in elicottero insieme al Soccorso alpino della guardia di finanza di Entrèves, a cui sono affidati gli accertamenti. La salma recuperata verrà portata alla camera mortuaria di Courmayeur.

Fatale l’ultimo volo

Incidente mortale sul Monte Bianco nella mattinata di oggi. In Valle D’Aosta un paracadutista non è sopravvissuto allo schianto dopo essere precipitato con la sua tuta alare per diversi metri. Il corpo del base jumper è stato individuato sul ghiacciaio del Freney, a circa 2.600 di quota sul versante italiano del massiccio del Monte Bianco. Dopo l’allarme dato da un compagno, sono scattate le operazioni di soccorso che hanno visto impegnati gli uomini del Soccorso alpino coadiuvate anche da un elicottero che, grazie anche alla bella giornata di sole, sono riusciti ad individuare il corpo dell’uomo, di nazionalità non italiana, senza vita sul ghiacciaio.

Nel vuoto con la tuta alare

Sembra che il base jumper si sia lanciato in compagnia di un amico. I due giovani, che parlavano in spagnolo, verso le 7 di stamane hanno raggiunto il rifugio Monzino, a quota 2.561 metri, in Val Veny. Ai gestori hanno spiegato di voler scalare l’Aiguille Croux, vetta di 3.251 metri, per poi lanciarsi nel vuoto con la tuta alare e aprire il paracadute prima di atterrare. Non è ancora chiaro se abbiano effettivamente raggiunto la cima o se si siano lanciati da un’altra vetta. Non è la prima volta purtroppo che in questa zona si verifica questo tipo di incidente mortale, tanto che sul versante francese del Monte Bianco dal 2016 è stata vietata la pratica di questa disciplina estrema a seguito dell’ennesimo incidente mortale, in cui fu coinvolto un russo schiantatosi contro un’abitazione disabitata nei pressi di Chamonix.

 

 

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