Continua il battibecco, a distanza, tra Ghali e Matteo Salvini. Dopo l’episodio che si è verificato pochi mesi fa direttamente allo stadio ‘San Siro’ ecco la nuova polemica scaturita direttamente dal rapper di origine tunisine con chiaro riferimento al numero uno della Lega.
Altro che pace. Continua la polemica a distanza tra Ghali e Matteo Salvini. Non è un mistero che i due non si sopportino. Tanto è vero che, pochi mesi fa, lo hanno dimostrato sotto gli occhi dei presenti allo stadio ‘San Siro’ durante il derby tra il Milan e l’Inter. In quella occasione non se le mandarono a dire, tanto è vero che dovettero intervenire gli addetti alla sicurezza per calmare le acque.
Questa volta, però, ad iniziare una nuova polemica ci ha pensato direttamente il rapper di origini tunisine che ha voluto aggiornare i suoi profili social con una frase indirizzata proprio nei confronti del numero uno della Lega. Anche se non lo ha mai nominato, si capisce chiaro e tondo che il riferimento sia proprio verso di lui. “Mi sono comprato una barca“. Non solo un post pubblicato sul suo profilo ufficiale Instagram, ma anche una frase pubblicata su Twitter che è diventata virale nel giro di pochissimi minuti.
Continua il duello tra Ghali e Salvini
Mi sono comprato una barca 🛥✨
— Ghali (@GhaliFoh) July 19, 2022
Per chi non lo sapesse il cantante ha fatto una importante donazione a ‘Mediterranea‘, ovvero la ong che raccoglie fondi per salvare i migranti in mare. Il tema dell’immigrazione è uno dei motivi per cui i due si sono scontrati in diverse occasioni. Queste sono ancora le parole da parte del rapper: “Sono diventato grande e da oggi “Bayna” non è più solo il titolo di una mia canzone ma anche quello di una nuova barca di salvataggio“.
Non è ancora finita qui visto che ci ha tenuto ad aggiungere anche questo: “Quando abbiamo iniziato a fare rap non pensavamo di ricevere qualcosa in cambio, poi siete arrivati tutti voi e mi avete cambiato la vita. Per questo, da essere umano mi sento in obbligo di restituire qualcosa alla comunità. Mi sembra assurdo dover ripetere che salvare vite debba avvenire prima di qualsiasi scelta politica“.