Negli ultimi giorni si è parlato del ritrovamento da parte di Massimo Riella che, a partire dal 12 marzo, era considerato un vero e proprio latitante. Nel frattempo i carabinieri hanno effettuato delle perquisizioni nel covo in cui si nascondeva: la scoperta di quello che hanno trovato è allarmante
Game Over per Massimo Riella che, dopo un periodo di latitanza che durava dal 12 marzo, è stato ritrovato in un altro paese. Ovvero in Montenegro. Si trovava in un appartamento a Podgorica. Quello che in molti si domandano è semplice: come è riuscito a scappare dal nostro paese e soprattutto con quali documenti? Non solo: chi lo ha cibato e si è preso “cura” di lui? Tutto questo non può essere un mistero visto che sono iniziate le prime indagini del caso.
Ad aiutarlo, quasi sicuramente, compaesani e commercianti che non gli hanno fatto mancare assolutamente nulla. Ricordiamo che l’uomo si trovava in carcere e, dopo un permesso speciale per andare nel cimitero a trovare la defunta madre, è riuscito a scappare. Calci agli agenti e corsa per i boschi di Brenzio che, a quanto pare, conosceva bene come le sue tasche. Da quel momento in poi il buio più totale: di lui assolutamente nulla.
I militari non hanno voluto perdere un solo minuto in più e sono partiti con le prime perquisizioni del caso. Direttamente nel covo, a Valsassina, sono state trovate una quantità enorme sia di droga che di armi che lo stesso Riella conservava con molta cura. Anche se, almeno per il momento, non c’è alcun collegamento diretto sia con l’ex fuggiasco che con i fiancheggiatori.
Ricordiamo che l’uomo, 48 anni, era finito in carcere per avere rapinato una coppia di anziani di 90 anni con la pistola puntata in faccia. Nel frattempo, però, le indagini dei carabinieri proseguono. Nonostante la cattura di Riella il caso è tutt’altro che chiuso.