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Economia

Le parole dell’Aie sono nette: siamo nella prima crisi energetica globale?

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Francesco Gnagni

Continuano le parole di allarme sull’inverno che attende l’Europa in materia di rifornimenti energetici. Le ultime pronunciate dall’Aie sanciscono uno stato doloroso: quello della prima vera crisi energetica globale.

(Ansa)

“Il mondo è nel mezzo della prima vera crisi energetica globale, innescata dall’invasione russa dell’Ucraina, e il settore elettrico è uno dei più gravemente colpiti“. Sono le parole a dir poco allarmanti pronunciare dal direttore per i mercati energetici e la sicurezza dell’Agenzia internazionale per l’energia Aie, Keisuke Sadamori.

L’allarme prosegue da giorni

“I governi devono ricorrere a misure di emergenza per affrontare le sfide immediate, ma devono anche concentrarsi sull’accelerazione degli investimenti nelle transizioni di energia pulita come risposta più efficace e duratura alla crisi attuale”, ha sottolineato Samadori.

Da giorni infatti l’allarme è stato lanciato, e tutti si aspettano un inverno particolarmente difficile dal punto di vista energetico per l’Unione europea e per i suoi abitanti. Nei giorni precedenti, il capo dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) Fatih Birol aveva già lanciato un chiaro allarme. 

“Il mondo sta vivendo la prima vera crisi energetica globale della storia. E come l’Agenzia Internazionale dell’Energia avverte da mesi, la situazione è particolarmente pericolosa in Europa, epicentro delle turbolenze del mercato energetico. Senza le forniture della Russia, l’Europa potrebbe rimanere a corto di gas quando ne ha più bisogno: il prossimo inverno”, aveva spiegato Birol.

Cosa accadrà ora?

Insomma, nonostante il tentativo di ricerca di nuove fonti di approvvigionamento da produttori diversi tra loro, esattamente come sta tentando di fare l’Italia cercando nuove forniture di gas dall’Algeria, la situazione resta comunque particolarmente dura.

Il gas disponibile non è infatti sufficiente per sostituire in maniera totale la quantità di volumi che l’Europa importa dalla Russia. Quindi le prospettive per l’inverno non saranno semplici, tra costi alle stelle e razionamenti, tanto da fare presagire lockdown energetici. 

“L’Ue deve agire ora, deve fare tutto il possibile per ridurre il rischio di gravi carenze di gas e di razionamenti, soprattutto durante il prossimo inverno, a tutela dei cittadini più vulnerabili”, è l’appello di Birol.

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Francesco Gnagni