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Cronaca

Giancarlo Giannini: “Veder morire un figlio è terribile”

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Mauro Simoncelli
Giancarlo Giannini ha ricordato l’immane tragedia del 1987 nella quale il suo primogenito Lorenzo, nato dall’amore con la regista Livia Giampalmo, morì all’età di soli 19 anni a causa di un aneurisma. Ferite che, a detta dell’attore, non si possono cicatrizzare mai.
L’attore e regista Giancarlo Gianni – Ansa foto
L’attore e regista, in quei giorni stava girando un film a Milano con Vittorio Gassmann, prese subito un aereo e volò a Roma per raggiungere il figlio e il resto della famiglia, ma capì subito che non c’era altro da fare.

Una morte che ti cambia la vita

La vita del grandissimo attore, doppiatore e regista, Giancarlo Giannini, è stata scossa nel 1987 dalla terribile tragedia della morte del primogenito Lorenzo, nato dall’amore con la regista Livia Giampalmo. Una vita interrotta troppo presto a causa di un aneurisma che lo ha portato via a soli 19 anni. “Vedere morire un figlio è una cosa terribile, che ti segna la vita per sempre, perché è una cicatrice che non guarirà mai” ha raccontato l’attore in una recente intervista, “Se n’è andato per un aneurisma, non so neanche come si chiami, voglio anche cancellare questa parola, è una vena che scoppia“, continua, “Capii che forse non c’era più nulla da fare. L’unica cosa che potevo fare era quello in cui credo: io credo nel mistero, credo in Dio, prego la notte sempre, sono fatto così. E quindi credo anche che la morte non sia questa cosa terribile. Certo è terribile per chi ci lascia, che è quello che si dice sempre “perché lui e non io?”.

“Vai avanti solo se hai Fede”

All’epoca Giancarlo Giannini stava girando un film a Milano assieme al collega Vittorio Gassman. Appena appresa la notizia, si mise immediatamente a bordo del primo aereo disponibile e volò a Roma per raggiungere il figlio in fin di vita e il resto della sua famiglia. “Vedere morire un figlio è una cosa terribile, però devi anche scontrarti con chi hai vicino”, ha raccontato ancora l’attore che poi ha aggiunto: Mi ricordo che dissi a Flavia “sta meglio lui di noi”, perché ci credo, ci credo nelle cose, quindi l’ho detto anche con sincerità. E lì se non hai, quello che si dice in semplici parole “i piedi per terra”? Noi siamo degli uomini, siamo delle piccole cose, meravigliose però eh, meravigliose! Se tu riesci a stabilire dentro di te un mistero, il senso del mistero? Che cos’è il mistero? Una parola difficile… però non devi penetrarlo, perché non ce la farai mai”

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Mauro Simoncelli