Beppe Grillo nella sua analisi non risparmia Di Maio: “Fa politica per lavoro, ecco cosa farà ora”. Poi sul Movimento: “Trattati come appestati”.
Bordate a Di Maio, messaggi ad un Parlamento vecchio, una visione del Movimento che è “differente dagli altri partiti”. Beppe Grillo dal blog chiarisce i passaggi che hanno portato i pentastellati a chiudere di fatto l’esperienza governativa di Mario Draghi, e punta il dito contro il Parlamento.
“C’è gente che è in quel posto da 30-40 anni – ha affermato nella sua analisi – rischiavamo di diventare anche noi vecchi come loro mentre siamo il gruppo più giovane”. Parte così la campagna elettorale anche per i 5 stelle, e inizia dalle scelte per richiamare tutti alle origini. “Il Movimento non so se c’è o se è disintegrato, ma so che non mi ha sconcertato Draghi ma la visione vecchia di quel Parlamento che non lo merita nessuno, neanche l’ultimo degli italiani, figuriamoci Draghi”.
Per Grillo diventa quindi fondamentale ripartire da quanto di buono fatto dal Movimento. “Siamo in un momento caotico – ha ammesso – potremmo essere morti fra 15 giorni” come M5s “ma i nostri due mandati sono la luce in questa tenebra incredibile. Sono l’interpretazione della politica come servizio civile e non come antibiotico”. Il messaggio è un segnale per ricompattare il Movimento, ma senza Di Maio, per il quale arriva un attacco diretto.
La scelta di Di Maio ha avuto ripercussioni che Grillo spiega in maniera dura. “C’è gente che fa questo per lavoro, entra in politica per poi diventare una ‘cartelletta’. Gigino ‘a cartelletta’ ora aspetta il momento di archiviarsi in qualche ministero della Nato, ed ha chiamato decine e decine di cartellette come lui che attendono come lui di essere archiviate a loro volta in questo ministero”.
Bordate a Di Maio ma un messaggio al Movimento per trovare unità in vista delle prossime elezioni. Grillo continua ad attaccare. “Siamo stati trattati come degli appestati perché siamo dalla parte della ragione”. Ora però si apre una nuova fase in cui i pentastellati dovranno provare a ricompattarsi in una fase in cui anche l’appoggio del Pd sembra essersi sgretolato e le elezioni sono dietro l’angolo.