Milano, morte della piccola Diana: “Era diventata un peso”

Milano e tutto il resto del paese continua a piangere la scomparsa della piccola Diana, morta dopo sei giorni di stenti. La madre che l’ha abbandonata avrebbe rivelato che la figlia sarebbe diventata un “peso”

Dramma di Milano, in lutto per la morte della piccola Diana
Alessia Pifferi (screenshot video YouTube)

Avrebbe riferito agli investigatori che sua figlia era diventata un “peso” e che voleva riprendersi la sua libertà. Questo, e tanto altro, sono le agghiaccianti parole che la donna avrebbe rilasciato. Fatto sta che adesso Diana non c’è più: la piccola di 16 mesi è morta di stenti. Senza essere cibata ed altro non ha retto ed è passata a miglior vita. Una vicenda che ha colpito il suo quartiere che non riesce a spiegarsi come si sia potuta verificare una cosa del genere. Una drammatica vicenda che ha scandalizzato tutto il paese.

Alessia Pifferi, 37 anni, adesso si trova in carcere. Le accuse nei suoi confronti sono gravi: omicidio volontario aggravato per averla lasciata da sola in casa. Il motivo? Voleva portare avanti le sue relazioni e divertirsi, dimenticandosi di avere una figlia che ha lasciato volutamente a casa. Secondo gli investigatori, che l’hanno interrogata per moltissime ore, la donna è un soggetto “pericoloso“.

I risultati dell’autopsia parlano chiaro: Diana è morta per “stenti e mancanza del necessario accudimento“. La cosa inquietante è che la donna non ha mai mostrato segni di debolezza. Neanche una lacrima ha versato per la figlia. Non solo: ha anche ammesso che era consapevole del fatto che potesse andare avanti così e che si sarebbe potuto verificare una tragedia del genere. Per gli investigatori pare che la donna non amasse assolutamente quella bambina (frutto di una relazione clandestina).

Milano, morte Diana: per la mamma una figlia “indesiderata”

La rabbia dei vicini contro la madre che ha abbandonato sua figlia
Milano, la rabbia dei vicini di casa dopo la morte della piccola di 16 mesi (Ansa Foto)

Tanto da reputarla appunto “indesiderata“. Mai una volta che giocassero insieme, una passeggiata o altro. Nel pomeriggio del 14 luglio, prima di partire per Leffe, aveva lavato e cambiato la piccola tanto da lasciarla nel lettino da camping e con un biberon con del latte. L’obiettivo era quello di raggiungere il suo attuale compagno (non il padre della bambina): a quest’ultimo avrebbe riferito che la piccola si trovava al mare con la sorella, cosa assolutamente non vera.

Una volta rientrata a casa la mattina del mercoledì ha ritrovato la piccola senza vita. Non è finita qui visto che nell’abitazione gli agenti hanno trovato un potente tranquillante. Possibile che sia stato utilizzato più volte. Anche perché, a quanto pare, non era la prima volta che la lasciava da sola per qualche giorno. La donna si trova nel carcere di San Vittore.

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