L’esito delle prossime elezioni con molta probabilità finirà per decidersi nei collegi uninominali di Camera e Senato. Ecco tutte le prospettive politiche.
Le spiega il politologo ed esperto di sistemi elettorali Roberto D’Alimonte sul Sole 24 ore, ricordando però che non andò così nel 2018, con il M5s che fece in modo che il risultato finale desse un esito sostanzialmente proporzionale. Per mettere in piedi un governo, infatti, non bastarono le urne ma fu necessario un negoziato tra leghisti e grillini.
La distanza tra destra e sinistra e il futuro del centro
“Questa volta non andrà così”, è la previsione del politologo. “Questa volta quasi certamente i collegi uninominali faranno la differenza e molto probabilmente a favore della destra”. Secondo D’Alimonte si tratta infatti del vero motivo per cui Berlusconi e Salvini avrebbero scelto la strada delle elezioni anticipate.
Sono stati cioè i sondaggi a loro favore a convincerli di compiere il grande passo, quello cioè di salutare Mr. Bce Mario Draghi. Ma anche la crisi tra Pd e 5 Stelle ha certamente giocato un ruolo di convincimento nei leader leghista e forzista. I numeri parlano infatti chiaro. Secondo i sondaggi dal 10 al 16 luglio le tre forze del centro-destra, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia contano insieme il 46,3 per cento delle intenzioni di voto.
Dall’altro lato, a tutte le forze della sinistra unite arrivano al 34,1 per cento, mentre il Movimento 5 stelle è dato all’11 per cento. Contando che il partito di Di Maio non è stato stimato. Il distacco insomma è netto, considerato che per Pd e grillini non sarà facile presentarsi insieme alle urne e giustificarlo davanti agli elettori, dopo gli anni di feroci scontri.
La domanda che resta è se questo distacco netto resisterà fino al 25 settembre. In tempi di volatilità estrema, nulla è da escludere. All’ombra ci sono anche le forze centriste, che non hanno ancora deciso del loro futuro. Certo è che Giorgia Meloni, forte del suo bottino di voti, continua a tenere un profilo basso senza alcuna forma di esaltazione, ma assicurando che la sua forza politica continuerà ad essere coerenti nei loro valori e proposte. Il che non è poco, e garantisce molto.