Renzi: “Ora serve un polo di buonsenso per bloccare i sovranisti”

Il leader di Italia Viva detta le regole e prova a a fare un salto in avanti, anche se dai primi sondaggi il suo partito non è in grande ascesa

Si comincia. E uno dei più preparati politicamente parlando cerca di affilare le armi. Anche Matteo Renzi, come tutti gli altri leader si prepara ad un passaggio incerto per sé e per il suo partito, dopo aver vissuto una legislatura acrobatica, nel corso della quale è stato leader di due partiti diversi, ha promosso e contribuito ad abbattere lo stesso governo, il Conte 2, ha creato le condizioni per il governo Draghi. E ora, se gli si chiede se sia pronto a fare un passo di lato pur di dar vita ad un corposo Centro riformatore, lì dove ci sono troppi galli a cantare e nessuno disposto ad abbassare il tono del “chicchirichì“.

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Renzi e Calenda ago della bilancia (Ansa)

Matteo Renzi non si fa problemi e risponde senza problemi: “Superare i veti incrociati? O lo fai ora o non lo fai più. Io sono a disposizione per dare una mano. Riprendendo la metafora calcistica: in passato ho giocato centravanti e ho segnato tanti gol. Oggi il mio ruolo è la vita da mediano. Sono consapevole che devo dare una mano mettendomi a disposizione di una squadra. Ma come dicevano i latini nomina sunt consequentia rerum. Prima decidiamo dove andiamo, con quale macchina e alla fine possiamo accordarci su chi guida. Non ho preclusioni sui nomi ma voglio fare politica, non scelte umorali“.

“Rischio che Meloni e Salvini cambiano la costituzione da soli. Se fossi nel Pd farei un progetto credibile”

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Renzi critica duramente anche l’inchiesta Open: ecco le sue parole © Ansa

Il Pd, chiudendo il campo largo, ha fatto la mossa destinata alle maggiori conseguenze nella costruzione dei poli elettorali: “prenota” per il proprio simbolo una percentuale superiore, azzera o quasi lo spazio alla sua destra per i concorrenti “centristi” e li costringe a dedicarsi alla caccia all’elettore “libero” da pregiudizi, soprattutto sul versante centro-destra. È così? “Può darsi. Ma questo significa che hanno già deciso di perdere e si attrezzano per fare opposizione. Se questo è il disegno, Letta rischia di essere il segretario di un partito che lascia per la prima volta la maggioranza assoluta alla più estrema destra del panorama europeo. Magari prendono il 25%, ma lasciano alla Meloni e a Salvini la possibilità di cambiare la Costituzione da soli. Se davvero fosse così, auguri. Io fossi il Pd cercherei di costruire un progetto credibile, non puntare allo 0, 5% in più per esigenze di correnti interne. Ma facciano loro, noi siamo pronti a correre nei 200 collegi con candidati molto radicati. E faremo una campagna elettorale piene di eventi straordinari. Questa campagna elettorale me la gioco tutta, col sorriso e casa per casa”.

L’eventualissimo Centro, se si allea nei collegi col Pd, perderebbe qualche elettore per strada, ma farebbe perdere una quindicina di seggi al centrodestra, forse quelli decisivi “Secondo me un Polo del buonsenso, lo chiamerei così, contribuirebbe a portare ad una coalizione più vasta, molti più di quindici seggi. Per questo non capisco la scelta dem. Ho l’impressione che non abbiano studiato bene la legge elettorale. Ma contenti loro, contenti tutti».

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