Uno straordinario incontro vocazionale sui luoghi biblici di ottomila ragazze e ragazzi statunitensi delle comunità neocatecumenali, molti dei quali si sono offerti per il sacerdozio e la vita consacrata, ha segnato per la terra di Gerusalemme un grande ritorno estivo per il settore dei pellegrinaggi, a seguito dello stop dovuto alla pandemia.
Più di ottomila giovani cattolici statunitensi facenti parte del del Cammino Neocatecumenale si sono riuniti sul Monte delle Beatitudini, insieme alle comunità cristiane di Terra Santa, in occasione del sesto anniversario della morte della co-iniziatrice – insieme a Kiko Argüello – Carmen Hernandez, scomparsa nel 2016. L’incontro si è svolto accanto alla Domus Galilaeae, vale a dire sulla cima del monte dove in cui si pensa che Gesù abbia pronunciato il Sermone della Montagna, ed è stato presieduto dal patriarca Latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa.
Lo straordinario pellegrinaggio in Terra Santa
Nello stesso luogo, ricordano gli organizzatori del pellegrinaggio, San Giovanni Paolo II celebrò una storica Messa con giovani da tutto il mondo nel marzo del 2000, durante il suo pellegrinaggio giubilare. I giovani “sono arrivati in piccoli gruppi dalle parrocchie degli Stati Uniti nelle quali è presente il Cammino, per riscoprire le radici della loro fede in Terra Santa, come auspicato del Concilio Vaticano II”, si spiega poi in un comunicato del Cammino. Alcuni gruppi hanno poi incontrato comunità parrocchiali dei vari riti cristiani, oppure hanno visitato l’Egitto e la Giordania, passando per il monte Sinai, ovvero ripercorrendo l’itinerario dell’Esodo dalla schiavitù alla libertà.
L’appuntamento sul Monte delle Beatitudini ha così segnato il primo grande raduno cristiano da quando sono state revocate le restrizioni di viaggio in Israele, vale a dire dall’inizio di quest’anno. Un pellegrinaggio che per il rettore della Domus Galilaeae padre Rino Rossi “segna un momento di speranza e di vicinanza ai popoli di Terra Santa”. “La presenza di questi giovani, che hanno sacrificato le loro comodità, i progetti di vacanza e tante altre cose per venire in questo luogo, è un segno che la Chiesa è veramente viva“, ha spiegato il religioso.
I sorprendenti numeri di quanti hanno risposto “Sì” alla chiamata di Dio
Per i giovani statunitensi del Cammino Neocatecumenale, famoso itinerario di iniziazione cristiana diffuso in tutto il mondo, i cui membri attualizzano il catecumenato che la Chiesa primitiva usava compiere prima del battesimo, si tratta del seguito dell’incontro svoltosi nel luglio 2021 a Gettysburg. I ragazzi hanno peregrinato per circa due settimane, fino all’appuntamento vocazionale che si è tenuto il 19 luglio, dove circa 250 ragazzi e 300 ragazze si sono offerti per il sacerdozio e la vita religiosa. Insieme a loro, altre 200 famiglie si sono dette disponibili per recarsi in missione in tutto il mondo.
Numeri a dir poco straordinari, se si considera il calo di vocazioni diffuso oggi in tutto il mondo, che tuttavia rappresentano una cifra distintiva e praticamente sicura della realtà catecumenale. Proprio la chiamata di Dio rappresenta infatti il collante e la ragione fondamentali di questi incontri che si ripetono ogni anno, e in ogni occasione la risposta dei partecipanti rispetto all’inseguire la propria vocazione religiosa è incredibilmente positiva.
“La mentalità delle Beatitudini è totalmente diversa dalla nostra mentalità”, sono le parole pronunciate dal Patriarca Latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, durante l’incontro da lui presieduto, accompagnato da vescovi e sacerdoti. Compiere un pellegrinaggio in Terra Santa significa infatti proprio inseguire un’esperienza di Cristo, e se tutto è creazione di Dio, ha spiegato Pizzaballa, i cristiani sono chiamati ad amare tutto ma senza “mentalità di questo mondo”. Così l’augurio è “che portiate un po’ della vostra esperienza della Terra Santa ovunque andiate – nel vostro Paese, nella vostra casa – e anche l’esperienza di Gesù fatta qui, e dire: Sì, Gesù è risorto e lo abbiamo incontrato”.