Febbre del Nilo, allarme nel nostro paese: l’Istituto Superiore di Sanità ha rilasciato i primi dati in merito alle persone che sono state colpite dalle punture di queste zanzare killer che, nella maggior parte dei casi, possono risultare letali. Come evitare i possibili rischi?
In Italia è allarme per quanto riguarda l’infezione da ‘West Nile Virus‘. A partire dai primi giorni del mese di giugno, fino ad arrivare a luglio sono stati confermati ben 15 casi di infezione da ‘Febbre del Nilo‘.
Non è altro che una zanzara killer che può provocare seri problemi. A volte anche la morte. Proprio come è successo a quattro persone che hanno perso la vita (2 in Veneto, uno in Piemonte ed Emilia-Romagna).
Come riportato in precedenza sono 15 i casi confermati: uno sintomatico (nel Veneto), 9 nelle forme neuro-invasive (4 Emilia-Romagna, 3 Veneto e 2 Piemonte) e 5 in donatori di sangue (2 Lombardia e 3 Veneto). Nel frattempo sono ancora in attesa di conferma ben 3 casi in Veneto, di cui due deceduti. Il bollettino dell’Iss parla chiaro: il numero dei casi è leggermente più alto ma lontano dai valori osservati nel 2018.
Sempre l’Istituto Superiore di Sanità ha comunicato che, per prevenire l’infezione da virus del Nilo occidentale, bisogna innanzitutto ridurre l’esposizione alle punture di zanzare. Non solo: è consigliabile proteggersi da punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi con estrema facilità. In che modo? Utilizzando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto.
Se in casa si hanno delle zanzariere meglio utilizzarle. Svuotare frequentemente i vasi di fiori ed altri contenitori con acqua stagnante. Cambiare l’acqua nelle ciotole per gli animali ed avere le piscinette per i bambini in posizione verticale, soprattutto quando queste non vengono usate.