La+storia+di+Noah+e+quella+malattia+che+lo+ha+fatto+diventare+un+artista
notiziecom
/2022/07/24/la-storia-di-noah-e-quella-malattia-che-lo-ha-fatto-diventare-un-artista/amp/
Cronaca

La storia di Noah e quella malattia che lo ha fatto diventare un artista

Published by
Mauro Simoncelli

Il bambino, scoperto di avere una malattia che abbassa le difese immunitarie,  è stato costretto a restare a casa, ha cominciato a dipingere

Costretto a saltare l’asilo per una vasculite, il piccolo milanese ha dato sfogo alla creatività con i colori. Ora che sta meglio, è pronto per la prima elementare, mentre i suoi dipinti vengono esposti in America.
Noah D’Alessandro, 5 anni, posa felice tra due sue opere –

Grazie all’arte, il piccolo Noah è riuscito a superare le sue difficoltà e ora che la sua condizione fisica è migliorata, potrà anche tornare a scuola il prossimo settembre e cominciare una vita sociale insieme ai suoi coetanei.

La scoperta della malattia

Nato a Milano il 13 settembre 2016, Noah D’Alessandro, ad appena un anno di vita gli venne diagnosticata una vasculite per cui, a pochi mesi dalla nascita, sono iniziate a comparirgli macchie viola su tutto il corpo. Come spiegarono i medici, si trattava di capillari che stavano man mano scoppiando. Noah poi iniziò a perdere peso e l’esito degli esami non fu rassicurante, perché il suo sistema immunitario si stava indebolendo, e per questo si ammalava di frequente. Questa situazione lo costrinse a limitare il più possibile le relazioni con amici e parenti, una situazione poi che andò a complicarsi ancora di più con l’inizio della pandemia.

Nell’arte il rifugio dal male

In quei giorni così tristi e tutti uguali, Noah scopre la pittura e realizza il suo primo quadro in venti minuti. Una folgorazione. Noah ha evoluto la sua creatività lasciandosi ispirare da qualsiasi oggetto gli capitasse tra le mani, innovando la sua tecnica giorno dopo giorno, tela dopo tela. Dalla pittura con le dita a pennelli di varie dimensioni, usando addirittura la polenta diluita e, successivamente, la ceralacca, adoperando gli oggetti più inusuali per creare opere uniche. “Non mi piace definirlo un bambino prodigio”, ha detto la madre Erika Losi, “Noah sceglie da solo i pennelli da acquistare, ma non disdegna dipingere con le mani con qualunque attrezzo accenda la sua immaginazione: dagli utensili da cucina ai giocattoli, fino all’asciugacapelli per soffiare il colore, ha solo trovato la sua strada”.

Il piccolo Noah pittore prodigio –

Le sue opere esposte a New York

Le 500 opere del piccolo artista sono presto diventate virali grazie alle sua pagina Instagram dove è seguito da 10mila followers, attraverso il quale è stato notato anche dalla curatrice della New York Art, una galleria americana a Tribeca. L’esperta, rimasta particolarmente incuriosita dal talento di questo bambino, grazie alla collaborazione del Ministero dei Beni Culturali, è riuscita a contattare la famiglia per chiedere di poter esporre alcune opere di Noah. Intanto il piccolo negli ultimi due anni è già diventato un vero artista esponendo le sue opere alla galleria Hub Art di Milano, ha firmato la copertina della rivista Milano Vibra, ha partecipato ad aste di beneficenza per la ricerca sul cancro e gli incendi in Sardegna, le sue opere sono vendute in mezza Europa.
Dopo la guarigione finalmente a scuola

Ora, per i pediatri è finalmente guarito e il piccolo pittore può tornare alla vita di tutti i giorni e, a settembre, lo aspetta la scuola. Finalmente in mezzo ai suoi coetanei per cominciare, con la prima elementare, quel percorso scolastico, comunque fondamentale per la crescita di ogni bambino.

Published by
Mauro Simoncelli