Proseguono le indagini sullo scontro fra barche all’Argentario: spuntano nuovi dettagli mentre le ricerche della donna dispersa vanno avanti.
L’incidente, le chiamate immediate ai soccorritori per intervenire. Tutti si erano accorti che quello scontro fra le due barche rischiava di trasformarsi in tragedia.
L’intervento delle motovedette e degli elicotteri che hanno trasportato i feriti in ospedale non è bastato per tentare di trarre in salvo un uomo, al momento l’unica vittima accertata della tragedia, e una donna dispersa in mare. Sono partite quindi immediatamente le indagini e si basano su una serie di testimonianze fra le persone che hanno assistito al drammatico incidente. Sulla barca a vela viaggiavano 6 persone, sul motoscafo invece con molta probabilità era stato inserito il pilota automatico. Questa l’ipotesi sulla quale lavora la Procura di Grosseto, e le probabili accuse sono di lesioni, naufragio e omicidio colposo. Intanto le ricerche della donna scomparsa proseguono, ma con il passare del tempo le possibilità di recuperare il corpo in vita diventano sempre più basse. Dalle prime testimonianze però emergono dettagli e dichiarazioni che potrebbero inchiodare i responsabili del tragico impatto.
Il bilancio è tragico, ma uno dei superstiti ha raccontato la sua versione dei fatti. Dal letto dell’ospedale ha provato a fare chiarezza su quanto accaduto, sottolineando al fratello che quel motoscafo viaggiava a velocità folle e sembrava un missile sul quale non c’era nessuno a bordo. Dalle prime indagini emerge infatti che non sarebbe stato fatto nessun tentativo per evitare l’impatto con la barca a vela.
Le dichiarazioni entreranno chiaramente nell’inchiesta aperta dalla Procura di Grosseto ai danni dei 4 danesi, e il comandante del mezzo è stato iscritto nel registro degli indagati. A breve sarà avviata con molta probabilità anche una perizia sui due mezzi, al momento sequestrati. L’obiettivo è stabilire la velocità e chiarire i dubbi sul pilota automatico. Saranno due passaggi fondamentali per capire meglio traiettoria e responsabilità dell’impatto, ma un dato sembra chiaro. Un conducente che in condizioni di perfetta visibilità e mare calmo non vede e non evita una barca a vela di così grandi dimensioni è chiaramente al centro dei dubbi e delle indagini. E intanto le testimonianze vanno tutte in una sola direzione. Niente frenate, un impatto pieno, rumoroso, che si è tradotto in un bilancio tragico e nelle ricerche di una donna che purtroppo risulta ancora dispersa.