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Cronaca

Carcasse di squali sui fondali, ecco cosa sta succedendo in Italia

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Marco Ercole

Legambiente ha individuato i presunti responsabili di questa tremenda carneficina e ha inviato il suo appello affinché questa si concluda. Con un lungo post su Facebook è stato lanciato l’allarme, con la speranza che i pescatori diano il loro contributo

Con un posto su Facebook da parte di Legambiente Arcipelago Toscano è stato denunciato il ritrovamento di esemplari di squali e razze morti nei fondali della zona di Marciana Marina, nel comune dell’Isola d’Elba, in corrispondenza dei punti di immersione subacquea. L’associazione ambientalista è convinta che si tratti “dell’avvertimento da parte di qualche pescatore, che con queste azioni non fa certo del bene alla sua categoria“.

Carcasse di squali ritrovate sui fondali dell’Isola d’Elba (Ansa)

Il motivo di questo presunto messaggio intimidatorio alle istituzioni sarebbe “l’installazione delle boe per l’attività diving finanziati dal progetto Interreg EcoStrim. Le boe sono state posizionate sui punti di immersione per permettere ai diving center di ormeggiare senza dare fondo alle ancore, proteggendo in questo modo i fondali e limitando anche l’attività di pesca negli immediati dintorni“. Inoltre c’è da aggiungere “la scoperta di un’ordinanza ancora attiva relativa al relitto dei dolia“, giganteschi contenitori di terracotta dell’antichità che interdicono “tutte le attività nella zona di punta del Nasuto, compresa l’immersione“.

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Gli squali sono considerati una specie a rischio (Ansa)

Moltissime ovviamente le reazioni indignate di chi non si capacita di un comportamento del genere, ritenuto “controproducente per la categoria dei pescatori onesti e che rispettano le regole, e che sta creando disagio a chi viene sulla nostra isola per godersi una meritata vacanza facendo immersioni nel nostro magnifico mare“. Ed è proprio ai pescatori onesti che viene rivolto quindi un appello: “Bisogna creare un’alleanza tra pescatori responsabili, diving center, associazioni ambientaliste e buona politica per proteggere davvero il mare con l’istituzione della tanto attesa area marina protetta dell’Arcipelago Toscano, includendo anche le coste di Elba e Giglio. Questo porterebbe finalmente indiscutibili vantaggi a tutte le categorie, partendo dalla piccola pesca costiera, regolamentando l’utilizzo del mare e permettendo così a tutti di poter usufruire con intelligenza delle sue risorse“.

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Marco Ercole