L’ex attaccante del Milan e della nazionale ucraina è stato ospite di Save The Children per incontrare i bambini rifugiati.
Basta con il calcio. Dalla fine di febbraio l’unico pensiero di Andriy Shevchenko è rivolto al suo Paese. Dopo l’invasione dell’esercito russo, l’ex centravanti del Milan e della Nazionale ha speso tutto sé stesso per aiutare le persone in difficoltà. Lui che è stato anche ct dell’Ucraina, dal 2016 al 2021, portando la nazione ai quarti di finale di UEFA Euro 2020. Recentemente invece lo avevamo rivisto in Italia sulla panchina del Genoa. Tutte questioni che ha messo da parte per cercare di dare una mano a chi soffre. Come dimostra la visita a sorpresa in una scuola estiva di Save the Children a Varsavia per incontrare i bambini fuggiti dagli orrori della guerra nel suo Paese.
È sempre stato in prima linea Shevchenko. Dalla parte di chi soffre di più, come ad esempio i bambini. “Quasi tre milioni di bambini ucraini, a causa del conflitto, sono stati costretti a fuggire dalle loro case negli ultimi cinque mesi. L’impatto fisico della guerra è evidente ma non possiamo dimenticare l’impatto psicologico su questi bambini e ragazzi. Non basta togliere un bambino dalla guerra. Dobbiamo togliere la guerra dalla mente dei bambini. Lo sport ha il potere incredibile di abbattere le barriere e creare speranza nei momenti di disperazione“, ha spiegato l’ex Pallone d’Oro.
“Oggi a Varsavia abbiamo visto il meglio dello sport e del gioco in azione durante le divertenti ed edificanti attività di TeamUp. Sono orgoglioso e grato che Laureus sostenga iniziative come questa, in collaborazione con War Child e Save the Children, per aiutare questi bambini e le loro famiglie. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per il futuro di questi bambini“, ha concluso Shevchenko.