In esclusiva TPI ha fatto un’inchiesta sul disastro italiano dell’accoglienza. E le immagini parlano chiaro su quanto succede in queste strutture.
In Italia i centri di accoglienza sono ormai da tempo sotto pressione e TPI ha deciso di fare un’inchiesta esclusiva sul disastro di questo sistema nel nostro Paese. Indagine che racconta cosa accade in strutture e soprattutto raccolgono anche testimonianza da persone di persone arrivate in Italia nei mesi scorsi.
A Licata, in provincia di Agrigento, un cittadino straniero ha raccontato di essere stato malmenato più volte con un bastone di ferro per avere denunciato i traffici di droga del gestore. A Nettuno, invece, la spazzatura per diverse settimane non è stata raccolta.
Le denunce sono tante, ma fino a questo momento da parte del ministero non è arrivata nessuna particolare risposta. Anzi proprio il Viminale entro il 30 giugno deve ogni anno presentare al Parlamento la relazione sui sistemi di accoglienza, ma da due anni questo appuntamento salta. Silenzio che sembra confermare una situazione non sicuramente secondo le aspettative nel nostro Paese.
L’inchiesta di TPI: “Ecco cosa succede a chi denuncia”
Il sistema di accoglienza italiano è un vero e proprio disastro e, come detto in precedenza, non sono mancate denunce. A Taranto, per esempio, un imprenditore ha denunciato pubblicamente per anni quanto succedeva, ma proprio per questo attualmente si trova al centro di un’inchiesta.
“Abbiamo scelto da diversi anni – ha spiegato l’imprenditore a TPI – di non lavorare più all’interno del sistema di tipo emergenziale rinunciando così a cospicui profitti ed ora queste accuse di aver frodato il sistema il sistema sembrano paradossali. Con la nostra piccola associazione abbiamo compiuto una scelta politica dal 2017. Cioè da quando la riforma del sistema avviata con il decreto Minniti ha diminuito i servizi erogati e scelto un modello di contenimento e controllo dei richiedenti asilo invece che mirato a garantirne l’autonomia“.
Questa è solo una storia sul sistema di accoglienza italiano che si conferma un vero e proprio disastro. E a preoccupare è soprattutto il silenzio del Viminale che va avanti ormai da due anni.
