Pensione anticipata nel 2023, quanti di loro possono ritirarsi dal mondo del lavoro a 58 anni? A quanto pare solamente in pochi, a seconda di alcune condizioni da non sottovalutare affatto.
La crisi di governo ha stravolto completamente tutti i piani. Adesso, con le dimissioni da presidente del Consiglio da parte di Mario Draghi, è tutto fermo.
Senza dimenticare, inoltre, il ritorno al voto. In particolar modo l’Opzione donna che, fino a qualche giorno fa, sembrava dovesse trovare una conferma. Ed invece nulla del genere visto che la proroga di un altro anno ancora è stata bloccata. In merito a questa vicenda, però, le lavoratrici sperano che almeno questa opzione possa essere confermata senza alcun tipo di problema.
Tanto è vero che ad essere positivo in merito all’Opzione Donna ci ha pensato direttamente il ministro del Lavoro, Andrea Orlando che ha confermato l’intenzione ci confermare tutto questo per almeno un altro anno. Per chi non ne fosse a conoscenza: si tratta di una misura che consente al lavoratore di andare in pensione, con largo anticipo, rispetto alla pensione di vecchiaia. Con questo tipo di opzione ci si può ritirare, dal mondo del lavoro, a 58 anni. 59, invece, per le lavoratrici autonome. A patto che siano stati versati ben 35 anni di contributi.
Ad essere più chiaro, però, ci ha pensato direttamente il sito ‘Money.it‘ che ha voluto fare un po’ di precisazioni. Quali? Che possono accedere solamente le lavoratrici che hanno maturato requisiti entro il 31 dicembre del 2021 (ovvero quelle che sono nate nel 1963, 1962 per le lavoratrici autonome). L’obiettivo è quello di estendere la platea delle beneficiarie. In questo caso la pensione a 58 anni si potrebbero aprire anche a coloro che sono nate nel 1964.
Anche se, a dare conferma ed il ‘via libera‘ tanto atteso non sarà più il governo Draghi, ma a chi gli succederà. Anche se, a meno di clamorosi colpi di scena, si dovrebbe andare spediti su questa direzione visto che tutti i partiti sono d’accordo di accettare questa proposta.