È un piatto giapponese che negli ultimi tempi è apprezzatissimo anche in Occidente. Molti si chiedono se durante la dieta si può mangiare, ecco le risposte
Negli ultimi anni anche in Italia il sushi ha preso molto piede: alcuni hanno anche sostituito l’uscita settimanale dedicata alla pizza, per andare a mangiare giapponese. Per non parlare poi dell’avvento del cibo da asporto, buona parte proprio dedicato a questo tipo di alimenti. E’ a tutti gli effetti un abitudine che sta spopolando.
Diventa una sorta di dipendenza quella da sushi, anche i più scettici una volta che lo hanno assaggiato hanno poi fatto fatica a non mangiarlo più. Una però delle domande più frequenti è quella legata alle calorie: il sushi si può mangiare quando si è a dieta, oppure no? Come evidenzia today.it la giapponese è sana e leggera: sia il sushi che il sashimi offrono diversi benefici, è necessario comunque non esagerare con le quantità.
Sushi, benefici e calorie: ecco come scegliere il piatto giusto
Il sushi ha poco più di 150kcal/hg e quindi un alimento con densità calorica media; il riso è benefico e leggero, inoltre l’amido rende questo cibo più saziante rispetto alla solita pasta. Anche il pesce ha proprietà benefiche, il sashimi è ricco di proteine e di grassi utili alla salute come gli Omega 3, con un apporto calorico decisamente limitato.
Se si è a dieta quindi, la cucina giapponese non è un nemico da allontanare: è sana e leggera; viene da se che non è consigliato per la dieta mangiare tempura (frittura) o primi piatti in generale (noodles); se proprio desideri prenderli prediligi le zuppe. Per quanto riguarda il pesce invece, il salmone è ricco di grassi (buoni), mentre per esempio i gamberi sono meno calorici. Ecco quindi qualche indicazione per non dover rinunciare al tanto amato sushi.