Con una lettera pubblicata oggi dal quotidiano torinese, la parlamentare annuncia ufficialmente il suo passaggio nel Gruppo Misto: “Ormai sottomessa ai sovranisti. È sparita la vocazione moderata del centrodestra. Demagogiche le promesse sulle pensioni, senza Draghi il Paese è tornato inaffidabile”
Ha scelto una lunga lettera inviata a La Stampa, la ministra per il Sud Mara Carfagna, per annunciare ufficialmente il suo addio a Forza Italia per iscriversi al Gruppo Misto: “Lo lascerò con riconoscenza verso Silvio Berlusconi – si legge –, che mi ha dato l’opportunità di entrare in politica e mi ha a lungo sostenuto nel mio impegno. Lo lascerò con stima per tanti colleghi che condividono il disagio di questo momento. Lo lascerò per senso di responsabilità verso i cittadini e le imprese che dal 20 luglio si fanno, ci fanno, una domanda semplice: perché, insieme con M5S e Lega, Forza Italia ha staccato la spina al governo Draghi, chiudendo prematuramente l’esperienza di un esecutivo non solo utile ma necessario, mentre emergenze nazionali e internazionali mettono a dura prova le sicurezze dei cittadini e la resistenza delle democrazie occidentali?”.
Inizia con questo interrogativo la lettera di Mara Carfagna, che poi ha spiegato come la revoca della fiducia a Draghi abbia “segnato una radicale inversione di marcia e una evidente sottomissione all’agenda della destra sovranista, che chiedeva di anticipare il voto per incassare subito una probabile vittoria“. A suo giudizio inoltre “il voto di sette giorni fa ha cancellato, insieme con il patto di salvezza nazionale garantito da Mario Draghi, l’imprinting moderato che il centrodestra aveva conservato per quasi un trentennio“.
La verità di Mara Carfagna
In un altro passaggio suo congedo spiegato sulla Stampa, la Carfagna ha aggiunto: “Tutto questo di sicuro non risponde alle aspettative di un elettorato moderato stanco di avventure, di fuochi d’artificio dialettici e di una visione delle grandi emergenze italiane fondata sulla propaganda anziché sul coraggio di affrontare i problemi e risolverli“. Da qui la sua decisione di passare al Gruppo Misto: “Non sono la sola, siamo in tanti a vederla nello stesso modo. Sappiamo tutti che c’è una larga parte dell’elettorato che non si rassegna alla prevalenza degli estremismi, ma non mi nascondo la difficoltà di trasformare questa visione in scelta politica, in un sistema che praticamente obbliga alle coalizioni e condanna all’irrilevanza chi non si associa. E tuttavia questo sforzo andrà fatto“.