Il difensore nei prossimi giorni si sottoporrà alle visite mediche e firmerà un contratto che lo legherà al club di De Laurentiis.
Kim Min-Jae a un passo. Il Napoli si prepara ad accogliere il suo nuovo centrale, colui che dovrà raccogliere la pesante eredità di Koulibaly. Operazione da 20 milioni di euro circa, con il Fenerbahce che – dopo Elmas e Muriqi – conclude un’altra trattativa d’oro con club italiani. Kim arriverà in Italia nelle prossime ore per sottoporsi alle visite mediche e firmare il contratto quinquennale con gli azzurri, poi raggiungerà i nuovi compagni nel ritiro di Castel di Sangro.
Classe 1996, laureato in economia aziendale, difensore forte fisicamente, era stato accostato alla Lazio nell’estate del 2020, quando militava tra le fila del Beijing Guoan. Kim vanta anche 42 presenze con la maglia della Corea del Sud con cui ha anche segnato tre gol.
Kim non è il primo sudcoreano a militare in Italia, bensì il terzo. Il primo fu il famigerato Jung-hwan Ahn che il Perugia acquistò nel 2000, insieme a Ma Mingyu che però non esordì mai. Ahn mise insieme 30 presenze con gli umbri, ma viene ricordato soprattutto per il Golden gol segnato in contro l’Italia (2-1) del 2002 che costò alla Nazionale di Trapattoni l’eliminazione dal Mondiale di Corea e Giappone. L’altro sudcoreano ad aver giocato in Serie A è stato Seung-woo Lee 14 presenze con il Verona tra il 2017 e il 2019. Corea del Sud più rappresentata della Corea del Nord che può vantare solo le 14 presenze di Kwang-song Han in maglia Cagliari.
Sono altre, però, le nazioni meno rappresentate in Serie A: Lussemburgo, El Salvador ed Eritrea con una presenza a testa. Il piccolo stato europeo è stato espresso da Issa Bah, una presenza con il Venezia nell’ultima stagione. Quello centroamericano, invece, ebbe la sua bandiera in Josh Perez attaccante della Fiorentina 2016-2017. L’Eritrea venne rappresentata da Henok Goitom centravanti dell’Udinese nella stagione 2004-2005.