Il+Papa+in+Canada%3A+%26%238220%3BStop+colonialismo%2C+si+impari+la+pace+dai+popoli+indigeni%26%238221%3B
notiziecom
/2022/07/28/papa-canada-popoli-indigeni-per-pace/amp/
Cronaca

Il Papa in Canada: “Stop colonialismo, si impari la pace dai popoli indigeni”

Published by
Francesco Gnagni

Le parole di Papa Francesco in Canada che ha invitato il paese a guardare alla sapienza delle popolazioni indigeni per immaginare insieme un orizzonte di Papa. 

(Ansa)

Durante il discorso alle autorità civili a Quebec, tappa fondamentale della sua visita in Canada, Papa Francesco ha toccato il tema della guerra e della situazione internazionale che si va profilando nel mondo, ammonendo duramente coloro che pensano di dividere i popoli della Terra per mezzo di un pensiero divisore e guerrafondaio.

Dopo l’incontro privato con il governatore generale del Canada, Mary May Simon, e con il primo ministro Justin Trudeau, alla Citadelle de Québec, il Papa si è rivolto alle autorità civili, ai rappresentanti delle popolazioni indigene e al corpo diplomatico, invitando tutti ad attingere dalla sapienza dei popoli indigeni per costruire insieme un futuro di pace.

Le parole di Francesco e l’abbraccio ai popoli indigeni

“Oggi, di fronte all’insensata follia della guerra abbiamo nuovamente bisogno di lenire gli estremismi della contrapposizione e di curare le ferite dell’odio”, è quanto affermato dal Papa. “Non abbiamo bisogno di dividere il mondo in amici e nemici, di prendere le distanze e riarmarci fino ai denti: non saranno la corsa agli armamenti e le strategie di deterrenza a portare pace e sicurezza. Non c’è bisogno di chiedersi come proseguire le guerre, ma come fermarle”, ha proseguito Francesco.

O meglio, “non c’è bisogno di chiedersi come proseguire le guerre, ma come fermarle. E di impedire che i popoli siano tenuti nuovamente in ostaggio dalla morsa di spaventose guerre fredde allargate. C’è bisogno di politiche creative e lungimiranti, che sappiano uscire dagli schemi delle parti per dare risposte alle sfide globali”.

Un messaggio molto duro, che arriva dritto a coloro che oggi sono responsabili di quanto sta accadendo in Ucraina e in molti altri territori colpiti dalla piaga della guerra, ma allo stesso tempo riappacificante e carico di speranza, nel momento in cui il Pontefice offre prospettive di uscita dallo stato di conflittualità più o meno diffuso ma sostanzialmente onnipresente in tutto il Pianeta.

“Le grandi sfide di oggi, come la pace, i cambiamenti climatici, gli effetti pandemici e le migrazioni internazionali sono accomunate da una costante: sono globali, riguardano tutti. E se tutte parlano della necessità dell’insieme, la politica non può rimanere prigioniera di interessi di parte”.

L’invito è a guardare le popolazioni indigeni e i loro valori, a cui Francesco ha fatto riferimento nel suo discorso dopo avere implorato il perdono e la riconciliazione rispetto ai drammatici fatti avvenuti in passato nel Paese del Nord America per mezzo delle politiche di colonizzazione e di assimilazione culturale che hanno portato a violenze nei confronti dei giovani membri delle popolazioni locali indigene.

Occorre saper guardare, come la sapienza indigena insegna, alle sette generazioni future, non alle convenienze immediate, alle scadenze elettorali, al sostegno delle lobby. E anche valorizzare i desideri di fraternità, giustizia e pace delle giovani generazioni”, ha detto il Papa, sottendendo che le popolazioni indigene hanno tanto da insegnarci sulla salvaguardia del creato e sulla custodia e la tutela della famiglia.

Published by
Francesco Gnagni