Nuovi effetti collaterali dei vaccini contro il Covid? Ecco cosa dicono i risultati di uno studio riportato da ‘Il Fatto Quotidiano’.
Il Governo nelle prossime settimane potrebbe dare il via libera all’obbligo alla quarta dose per tutti gli over 60, ma i vaccini contro il Covid continuano ad essere sotto l’osservazione di molti esperti e, secondo un ultimo studio, la somministrazione potrebbe portare a nuovi effetti collaterali.
In particolare, secondo quanto riferito da Libero che cita Il Fatto Quotidiano, uno studio condotto da Maria Cristina Sacchi, coordinatrice del centro autoimmunità presso il laboratorio di Analisi e autoimmunità dell’Azienda ospedaliera di Alessandria, ha evidenziato “l‘insorgenza di auto-anticorpi post-vaccinazione, ovvero quegli anticorpi che attaccano erroneamente le cellule, tessuti, organi dando vita ad una infiammazione che potrebbe portare a malattia autoimmuni“.
Naturalmente nelle prossime settimane saranno effettuati ulteriori approfondimenti per capire meglio questi effetti collaterali e quali sono i rischi per tutte le persone che decidono di effettuare il vaccino.
Lo studio
Lo studio è stato effettuato su 77 sanitari. Il 28,5% delle persone coinvolte in questa analisi ha evidenziato die “nuovi auto-anticorpi antinucleo (Ana)“. Una presenza che potrebbe essere “correlata al numero di esposizioni al vaccino. Infatti, dopo le prime due dosi il 7,8% dei soggetti aveva avuto insorgenza de novo degli Ana, e il 20,7% dopo 3 somministrazioni”.
Possibile che prossime settimane si decida di fare una ulteriore analisi su chi ha fatto quattro dosi. Il rischio, come detto in precedenza, è che aumenti la possibilità di avere malattie autoimmuni.
Si tratta di uno studio effettuato ad Alessandria e in futuro non si esclude che questa analisi venga effettuata su un campione molto più ampio per avere maggiori certezze su un nuovo effetto collaterale e soprattutto se aumentano queste possibilità in base a fattori come età, sesso o altri.
Sicuramente le analisi sulla sicurezza e si rischi del vaccino proseguono con molta attenzione per cercare di metterli in sicurezza il prima possibile. E questo nuovo effetto collaterale potrebbe non essere l’ultimo.