Da giorni le due super-potenze non fanno altro che trattare e parlare dello stato indipendente, ma la distanza è ancora parecchia
Ci risiamo. Usa e Cina parlano due lingue diverse, non soltanto nel senso stretto della parola, ma soprattutto per la diplomazia. Il nodo del contendere è l’indipendenza dello stato di Taiwan, con i due presidenti Biden e Xi Jimping che parlano ma non trovano ancora una strada che collima. E così, nel frattempo, ha fatto il suo ingresso nel Mar Cinese Meridionale la portaerei USS Ronald Reagan, accompagnata dagli aerei da guerra schierati in formazione (VIDEO). Una presenza che per molti sarebbe legata alla volontà di proteggere la visita nell’isola di Nancy Pelosi. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian ha minacciato “gravi conseguenze” in caso di una visita della Speaker della Camera.
L’ufficio di Nancy Pelosi non ha tuttavia citato Taiwan come tappa del suo viaggio che toccherà sicuramente Singapore, Malesia, Corea del Sud e Giappone. La Settima flotta della marina militare Usa ha definito la manovra come una “operazione pianificata“. Pechino, lo ricordiamo, rivendica l’isola il cui status viene difeso da Washington.
La presidente della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, si recherà a Taiwan il prossimo 4 agosto. Lo affermano i media cinesi sulla base di “fonti di intelligence”, riferisce Radio France International, sottolineando come non ci sia ancora alcuna reazione alle indiscrezioni da parte americana. Taiwan non è compresa nel programma di viaggio ufficiale – che comprende Singapore, Malesia, Corea del Sud e Giappone – ma non è ancora escluso che Pelosi si rechi nell’isola, che la Cina considera un territorio ribelle da riunire alla madrepatria anche con la forza.
Secondo i media cinesi, il 4 agosto Pelosi partirà dalla base Clark dell’aeronautica americana, nelle Filippine, e si recherà a Taipei, dove incontrerà la presidente Tsai Ing-wen. Poi, nel pomeriggio del 5 agosto, la presidente della Camera dei Rappresentanti partirà alla volta di Tokyo. La Cina vede la visita di Pelosi come una provocazione e in diversi settori dell’amministrazione Usa si teme che il suo aereo possa essere intercettato dall’aviazione cinese. Il ‘Global Times‘, testata cinese governativa in lingua inglese, sostiene che Pelosi potrebbe utilizzare la scusa di un atterraggio di emergenza o di un rifornimento di carburante per fare tappa a Taiwan. Il tabloid ha quindi avvertito che l’aeronautica militare della Repubblica Popolare è pronta, nel caso di problemi, a scortare l’aereo di Pelosi presso uno scalo sicuro sul proprio territorio, purché non atterri a Taiwan.