Nuovo esame per Valentino Rossi nella Spa: il suo obiettivo è quello di conquistare la laurea su 4 ruote in 24 ore
A quanto pare Valentino Rossi, neanche dopo il ritiro, riesce a stare lontano dai motori. Anche se in questo caso il riferimento è alle quattro ruote, dopo che sulle due ci ha regalato delle bellissime emozioni che ci porteremo sempre nel nostro cuore. Sul circuito di Spa – Francorchamps, in Belgio, è andata in scena la 24 Ore.
Per chi non lo sapesse si tratta della prova più impegnativa dell’intero GT Challenge 2022 ed anche quella più affascinante. Il tutto ha avuto inizio verso le ore 16:45 del pomeriggio di sabato 30 luglio e la maratona si è conclusa esattamente, alla stessa ora, ma del giorno dopo.
Rossi è partito dalla venticinquesima posizione. Non si tratta della prima volta, per lui, quando si tratta di gare di durata. Basti pensare che per ben due volte ha corso la 8 Ore di Suzuka che vinse nel 2001. In quel caso, a fargli compagnia, c’era l’americano Colin Edwards. In questa occasione Frederic Vervisch e Nico Muller che si sono alternati al volante della Audi R8 GT3 del ‘Team WRT’ con tanto di numero ‘46′. Nella sua prima stagione a quattro ruote il ‘Dottore‘ ha fatto vedere e capire i saperci fare, anche se deve comunque prendere confidenza con questo nuovo mondo.
Tutti gli occhi sono stati puntati su di lui in questa 24 Ore. Le GT, con un pieno, possono durare solamente un’ora. Quando si va in riserva il consiglio è quello di andare direttamente al box per il rifornimento che può durare meno di un minuto. Dopo che il pieno è stato fatto si potrà intervenire sull’auto (prima assolutamente no).
La difficoltà enorme è quella della guida notturna visto che è decisamente più impegnativo per via dei suoi saliscendi e delle curve che sembrano quasi non finire mai. Per i piloti della Formula 1 lo considerano come l’università dell’auto.
Per Rossi, invece, che è laureato (con tanto di lode) ad Assen ha affrontato un mondo del tutto nuovo, ma allo stesso tempo intrigante. Alle 8 Ore si Suzuka, Rossi rimase particolarmente colpito dalla frenesia e dalla velocità con cui veniva effettuato tutto questo. Anche se non c’era il caldo afoso del Giappone.