L’ex centrocampista, che ha vestito la maglia azzurra nella stagione 1985/1986 insieme a Diego Maradona, ha commentato in esclusiva la situazione attuale del club di Aurelio De Laurentiis e i movimenti di mercato
Con la maglia azzurra del Napoli Eraldo Pecci ha giocato una sola stagione, la 1985/1986, poi il richiamo della sua Emilia-Romagna ha prevalso e lo ha spinto a tornare nella sua terra, per vestire di nuovo la divisa del Bologna. Quell’anno in Campania gli è però bastato per capire cosa significasse giocare per una piazza del genere, tra l’altro in un periodo in cui quella squadra poteva contare su gente come Bruno Giordano e, soprattutto, Diego Armando Maradona.
Sa bene, insomma, quanto sia esigente l’ambiente, scosso in questo periodo per un mercato che ha visto partire dei big come Insigne, Koulibaly e Mertens. Come spiegato in esclusiva a Notizie.com, però, per lui i più grandi rimpianti riguardano lo scorso campionato: “Credo che ripensando all’anno scorso il Napoli sia una di quelle squadre che si può mangiare le mani per come è andato a finire il campionato. Onestamente io avrei provato ad adoperare di più Mertens. Non si può sapere ovviamente se sarebbe cambiato il discorso o meno, ma lo avrei fatto giocare di più“.
Adesso Mertens non c’è più, non gli è stato rinnovato il contratto. Il belga è diventato l’ultimo dei tre big ad aver lasciato Napoli, provocando più di qualche malumore tra i tifosi. Per quanto riguarda questo punto di vista, però, Pecci ha un’opinione differente rispetto alla massa: “È vero che sono andati via alcuni big, con il passare degli anni evidentemente si ragiona sul fatto che possa andare via qualcuno o magari i giocatori stessi hanno delle opzioni migliori. Credo che comunque il Napoli da qualche anno sia sempre tra le candidate per lo Scudetto ai nastri di partenza e al tempo stesso ha i conti in ordine. Per cui alla fine ci dobbiamo decidere su cosa vogliamo vedere: se vogliamo vedere le squadre con i conti in ordine o se vogliamo vincere la Champions League e magari andare tutti in bolletta. Vediamo quello che succederà“.