E’ stata una domenica di sangue quella che si è verificata a Riccione, precisamente alla stagione, dove le due sorelle Pisanu hanno perso la vita travolte da un treno ad Alta Velocità. Nel frattempo spuntano le parole dell’ultima telefonata delle due che avevano chiamato il papà
Non si dà pace papà Vittorio che non potrà più riabbracciare le sue piccole. La vita di Alessia e Giulia è finita nell’ultima domenica per via di un treno in corsa che le ha scaraventate dai binari in cui si trovavano. L’impatto è stato terribile e per loro non c’è stato assolutamente nulla da fare. Nonostante il macchinista avesse notato che c’era qualcosa che non stesse andando per il verso giusto ha provato ad azione i freni, ma non è bastato. Sabato sera avevano trascorso la serata a Riccione nella discoteca ‘Peter Pan’. A Giulia avevano rubato la borsa, Alessia aveva il cellulare scarico.
Tanto è vero che la stessa si fa prestare il telefono da un ragazzo per chiamare il suo papà. Il tutto si è verificato poco prima delle ore 7 del mattino e soprattutto in una frazione di dieci secondi. Poi accade quello che non dovrebbe assolutamente accadere. Chi ha accompagnato le due ragazze alla stazione? La Polfer ha ricostruito i fatti ed ha confermato che un 24enne, insieme ad un amico, hanno accompagnato le sorelle per prendere il treno. Come riportato in precedenza, però, c’era stata la telefonata al papà poco prima che le due venissero travolte ed uccise dal treno.
Riccione, Alessia e Giulia al papà: “Stiamo tornando“
“Papà, stiamo tornando a casa“. Queste sono state le ultime parole che papà Vittorio ha ascoltato da una delle due figlie. Purtroppo a casa non torneranno mai più. Non se ne capacita il padre che non è andato a prenderle di sua spontanea volontà perché non si sentiva affatto bene. Ha riferito che, di solito, le accompagnava lui in Riviera ma questa volta il destino ha voluto fare un bruttissimo scherzo. Probabilmente il peggiore.
“Vivevo per loro“, questa è la frase che non smette di ripetere agli amici e parenti. Nel frattempo il Comune dell’Emilia ha messo a disposizione una psicologa per la famiglia. Anche il macchinista sta ricevendo assistenza psicologica visto che è ancora scosso da quello che è successo.