Clamorose offese alla senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli, paragonata a una “colf sovranista” dal calendiano Osvaldo Napoli, che dall’altro lato attacca come “troglodita” chi critica Gelmini e Carfagna, le new entry della forza politica a cui aderisce.
Lo spiega con durezza il quotidiano Libero, riportando come l’ex forzista ha equiparato la big di Forza Italia e fedelissima di Berlusconi a una sorta di badante del Cav., entrando in un territorio estremamente minato e delicato, quello delle offese sessiste e maschiliste alle donne impegnate in politica.
Già in queste ore molti, tra cui il critico d’arte Vittorio Sgarbi, notano che gran parte delle accuse lanciate a Giorgia Meloni stranamente non erano tali per il suo precedessero d’aria politica Gianfranco Fini. Mentre davanti all’unica donna candidata a una posizione di governo, tutto sembra concesso. Così esponenti del gruppo dirigente della forza politica guidata da Calenda si scagliano anche contro Renzulli.
Le parole di Libero in difesa della senatrice Renzulli
“Nella foga di imitare il principale Calenda (un tipino che se non accende sei polemiche social al giorno, a costo di fare politica nei ritagli di tempi, va a letto di malumore), l’onorevole (poco) sabaudo ieri si è lasciato scappare la frizione contro una dirigente del suo ex partito”, riporta il quotidiano Libero, riferendosi alla Ronzulli.
“Vedo molto bene Licia Ronzulli nelle vesti di una colf assunta con contratto regolare in casa dei sovranisti”, è quanto ha ingiuriosamente affermato Napoli. “Con tutto il rispetto per il mestiere in questione (che Napoli evidentemente non ha, altrimenti non ci costruirebbe una battuta sminuente e liquidatoria), è evidente che qui si vuole colpire una donna che fa politica da un quindicennio, attualmente in posizioni apicali, relegandola a un ruolo che nell’immaginario è tipicamente femminile e subordinato”, è il commento del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti.
Che chiosa con durezza, ripercorrendo l’atteggiamento culturale della sinistra, che si esprime in modo particolare durante le campagne elettorali ma che prosegue durante tutto l’anno. “Tutto questo armamentario si chiama egemonia politicamente corretta, e i suoi corollari si chiamano ipocrisia e doppiopesismo, e adesso che Napoli non frequenta più bavosi destrorsi può goderne appieno, può apprezzare tutti i vantaggi di avere il mainstream dalla propria, di giocare con la stessa casacca dell’arbitro”-